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l’origine delle città nel medio evo 179


fecondità e la densità di popolazione della sua provincia. Qui stava il vantaggio che di natura derivò alla Italia del Nord e alle Fiandre: questi territori già nel primo Medio Evo erano come un lussurioso giardino in ottima situazione. Bisogna leggere nella Filippide le descrizioni del paese fiammingo, per farsi un’idea adeguata della precoce fioritura delle città del Reno inferiore. Bisogna anche osservare, che, p. es., le città marittime fiamminghe, come Nienpart, Ardenberg, Dam e anche Bruges raggiunsero più tardi alla ricchezza, che le città interne come Ypres e Gand. Ma naturalmente la presupposizione necessaria allo sfruttamento di queste favorevoli condizioni naturali era, che i prodotti superflui del paese potessero venire consumati nella città, e per questo era necessario che i padroni del suolo venissero attirati nella cerchia della popolazione cittadina. Ora questo è seguito in misura molto diversa nei vari paesi: ne è qui a discuterne le cause. Si dovrà tuttavia ammettere che l’influsso della cultura romana, prevalentemente urbana, ha esercitato un’azione essenzialmente determinante. Da questo dunque la forte tendenza in Italia alla spontanea formazione di centri urbani1; di qui una più forte concentrazione dei grandi proprietari campagnoli del suolo sopra tutto nelle città, nelle quali, fuori d’Italia, il Romanesimo aveva lasciato le sue tracce: più forte nei territori del Reno e in quelli meridionaii della Germania, che nelle inospitali terre di colonizzazione dell’Oriente e del Settentrione.

Ma anche altre circostanze determinanti devono avere insieme operato. Così in Inghilterra una particolare conformazione della vita costituzionale, come del diritto ereditario, spingeva per tempo nella città i figli minori dell’alta nobiltà, e insieme rendeva possibile una fusione della nobiltà con la borghesia cittadina. In Italia più tardi ebbe una gran parte il forzato sequestro della nobiltà campagnola nelle città2; nelle Fiandre e nel Brabante si ebbe una evoluzione simile3.


  1. Molto prima di questo forte — inurbamento — «le attrattive della comodità e del vivere sociale avevano indotto singole famiglie a calare nella città invece di vivere nella propria terra, sulla cima solitaria di un monte». Davidsohn, Gesch. von Florenz, 1, 343
  2. Sull’«Inurbamento della nobiltà», riferirsi per es. a Muratori, Antiqu. Diss. 47; Bethmann-Hollweg, Origine della libertà cittadina lombarda (1846), Pag. 164 segg. C. Bertagnolo, Vicende dell’Agricoltura (1881, pag. 125). E. Paggi, Cennni storici delle leggi sull’agricoltura (1848) 2, 16 segg., 2, 198 segg.
  3. V. nella I edizione 1, 311 seg. e letteratura ivi citata.