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lo spigolo 1 in modo che la smussatura sia contemporaneamente parallela allo spigolo opposto 4. D’altra parte la faccia Fig. 4 opposta del cubo smussa lo spigolo 4 del tetraedro in modo che la smussatura resta parallela allo spigolo 1.

Si può quindi dire che il tetraedro viene smussato dal cubo in modo che le coppie di spigoli paralleli del tetraedro vengono smussati da coppie di faccie opposte e parallele del cubo. Si giunge così alla espressione più generale della nostra legge e cioè, se il tetraedro non è regolare ma qualsiasi, possono in esso intervenire quelle smussature per le quali due spigoli opposti sono smussati da una coppia di faccie parallele.

Si può perciò esprimere la nostra legge anche nel modo seguente: la faccia che smussa uno spigolo di un tetraedro, può contemporaneamente esser compresa nella zona corrispondente allo spigolo opposto; da ciò il nome di «legge delle zone».

Quantunque noi non possiamo dir nulla di sicuro sulla vera natura delle forze cristallogenetiche, è però certo che esse trovano una espressione assai semplice in questa legge. La nostra legge ha ancora bisogno di una spiegazione ulteriore pel caso che la forma fondamentale di un cristallo sia non il tetraedro ma un solido più ricco di faccie. In tal caso vale la regola semplicissima che si può immaginare un tetraedro formato da quattro faccie qualsiasi e procedere poi nel modo già indicato. Le nuove faccie così ottenute possono ancora esser riunite in un nuovo tetraedro con alcune delle primitive e da questo tetraedro si possono ora collo stesso