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sul modo di superare gli ostacoli 625


Il cavaliere determina il cavallo al salto colle gambe, ed al bisogno cogli speroni; tuttavia deve servirsi delle gambe e sopratutto deve usare la massima moderazione nell’uso dello sperone, affinchè il poledro possa saltare da se stesso.

Le stesse norme e la stessa progressione usasi nel salto d’estensione.

L’esercizio del salto col puledro deve essere fatto una volta alla settimana; i puledri sono montati soltanto negli ultimi mesi d’istruzione.

È prescritto che nel salto, come pure nel passaggio di ostacoli, il cavaliere debba calzare completamente la staffa.

Sempre seguendo una gradazione progressiva nell’ostacolo, man mano che i puledri si fanno più forti e sicuri al salto, si arriva a m. 0,90 nell’ostacolo di elevazione, ed a m. 3,00 nell’ostacolo d’estensione.

Le reclute incominciano a saltare senza redini, col cavallo tenuto alla corda, indi saltano in filetto, e colle redini alla mano.

Di tanto in tanto gli anziani debbono essere fatti saltare senza le staffe, onde avvezzarli a non perdere l’equilibrio qualora perdessero le staffe.

Col cavallo che si rifiuti con ostinazione, si adopera la corda, facendolo saltare prima scosso, indi montato.

Pel passaggio di corsi d’acqua, ogni soldato è provvisto di un sacco di caouthouc, e per mezzo di tali sacchi galleggianti si costruiscono zattere, che servono per gettare delle passerelle per uomini, quando il corso di acqua non è guadabile1.

Regolamento germanico.

Salto di ostacoli. — Nel regolamento per la cavalleria tedesca non troviamo fra le regole di equitazione di campagna nessuna norma pel salto passaggio di ostacoli.

Esso dà queste prescrizioni, per l’istruzione delle reclute.

Dopo un paio di settimane d’istruzione in sella, le reclute vengono abituate a saltare piccoli ostacoli. Si permette alla recluta di attaccarsi alla criniera. (L’istruzione in sella, è preceduta dall’istruzione in co-

  1. Nihil sub sole novi. Narra Senofonte (Ritirata dei 10000, Libro III). «I greci erano in grandi angustie; da una parte monti elevatissimi, dall’altra un fiume profondo. Un nativo dell’isola di Rodi si presentò ai capi che non sapevano a qual partito appigliarsi, ed, io, disse loro, m’incarico di far passare l’armata sul Tigri so voi mi fornirete i materiali di cui abbisogno; voglio però un talento di premio, ad impresa compiuta. — E quali materiali vi occorrono? — 2000 otri; ma qui attorno vedo capre, montoni, buoi in gran quantità; abbattiamoli, colle loro pelli gonfiate vi procurerò un facile mezzo di passaggio. Le corde colle quali voi assicurate il carico sulle bestie da soma, mi serviranno per riunire le otri, alle quali sospenderò delle pietre, che lascierò poi cadere nell’acqua come ancore; varata questa specie di zattera e solidamente legandola alle due rive, vi deporrò sopra dello fascine e sulle fascine il terriccio.