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Sul nuovo Regolamento d’equitazione




Un nuovo regolamento per la cavalleria (Tomo 1°) è stato stampato, da attuarsi in via provvisoria, fino a che un’altra disposizione non lo renda definitivo. Il vecchio passerà in dimenticanza, come tutto ciò che ha fatto il suo tempo: noi conserviamogli il nostro rispetto, che per una lunga serie di anni esso fu la norma e la guida di molti che ci precedettero. Ed ora, dato l’ultimo addio al passato, perchè non dare il benvenuto al neonato?

In fondo esso è un poco il figliuolo di tutti noi. Se mutate condizioni dei tempi, la tendenza di considerare i fatti da un punto di vista semplice e pratico, e non secondo il formalismo di un sistema, avevano svegliato in noi alcune aspirazioni, che molte volte in omaggio alla disciplina dovevamo comprimere, per l’avvenire questo sforzo ci sarà risparmiato, poichè il nuovo regolamento è quasi la sintesi e la risultante di tali aspirazioni. Ne è la sintesi nelle linee essenziali, nel concetto informatore e certamente fu redatto col criterio di togliere inutili difficoltà, per raggiungere col metodo più semplice e produttivo lo scopo verso il quale tendiamo. Ma non sempre e non in tutti i particolari l’inutile ed il complicato forse si è potuto togliere e qualche piccola cosa da modificare in qualche concetto particolare, a mio avviso, è rimasta ancora. Auguriamoci che la pratica di questo periodo di esperimento ci serva a qualche cosa, e speriamo che il definitivo sarà in tutti i suoi particolari conforme ai sani principi che vi sono proclamati ed immune di tutto quanto è superfluo.