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Il nuovo I Tomo del regolamento d’esercizi

per la cavalleria




Il tomo I d’esercizi per la cavalleria, testè ricompilato ed in via d’esperimento, costituisce per l’arma nostra un tema d’attualità di grande interesse.

La Rivista di Cavalleria, convinta dell’utilità che può derivare all’arma da una serena disamina delle nuove prescrizioni del testo provvisorio — lecita e niente affatto superflua, poichè nel titolo stesso di provvisorio è implicita l’idea di possibili modificazioni — come ha nei passati fascicoli dato ospitalità agli articoli in merito del colonnello Bianchi d’Adda e del capitano Caprilli, pubblica ora sullo stesso soggetto tre brevi scritti, dovuti al colonnello Sartirana ed ai capitani Filippini e Cingia, e nutre speranza che, attratti dall’esempio, altri esperti ed appassionati ufficiali dell’arma si inducano a scendere nel cortese agone ed a manifestare le loro idee su tanto importante argomento.


I.

Sul nuovo Regolamento d’equitazione.

Sul regolamenio di esercizi per la cavalleria (Tomo I) hanno scritto nella Rivista di Cavalleria, sino adesso, il Bianchi d’Adda ed il Caprilli. Il primo loda, il secondo è benevolo su quanto gli pare si accordi con le idee esposte nel suo lavoro «per l’equitazione di campagna» lo è meno per ciò che ne dissente. Vengo terzo io che mi sono un qualche poco adoperato per il rifacimento di questo Tomo I.

Un generale, che faceva parte della commissione nominata per lo studio di quanto era da ricomporre, o innovare, o, solamente, ridurre a miglior dizione, mi diceva: «non si potrà asseverare di aver raggiunta la perfezione, ma un passo avanti si sarà fatto di certo.» Ed è, veramente, a mio credere, un giusto sentenziare su l’opera. Siamo ancora lontani dalla perfezione; nel cammino che intercede, si possono mettere i bene avvisati, per proporre ciò che può avvicinare a la meta.

Ce ne avvicineremo applicando nella loro interezza i principi esposti dai Caprilli, o non pure daremo addietro? Perchè poi, tutto quanto egli dice di comandi più elementari e non mutabili, del bisogno di sempli-