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88 federico kenner

sovrano dello Stato, seguivano le norme della moneta ed erano affatto dissimili dalle medaglie contemporanee, e invece affatto simili alle monete di cui erano il multiplo.

III.

Metallo e dimensioni del medaglione antico.


Il medaglione antico sta alla moneta antica corrente, come il multiplo moderno alla moneta corrente moderna, non già come la medaglia moderna sta a questa.

Una prova palmare se ne ha nei medaglioni d’argento del III secolo. Appena che il denaro d’argento incomincia a cedere il posto al denaro di biglione ed al denaro di rame inargentato, cessano anche i medaglioni d’argento fino. Di Probo invece, che sembra aver fatto un tentativo di ritornare alla monetazione d’argento fino, si ha un medaglione appunto d’argento fino; questo pezzo è però rarissimo, e i medaglioni inargentati continuano fin che durano le monete correnti inargentate. Invece nell’era costantiniana, quando la distretta monetaria era stata superata, i medaglioni di buon argento ritornano relativamente frequenti.

Altrettanto accade pel medaglione di bronzo. La moneta divisionaria dell’impero romano consisteva, com’è noto, di due sorta; quelle di valore superiore venivano coniate in bronzo giallo, le altre in rame. Talvolta accadeva però che anche quelle di valore maggiore venissero coniate in un bronzo rossastro di qualità inferiore, cosi, per esempio, nel lasso di tempo da Antonino Pio a Severo Alessandro; probabilmente ciò dipendeva dalle strettezze finanziarie, divenute ormai permanenti in conseguenza delle guerre coi Marcomanni. I medaglioni di bronzo seguono anch’essi queste oscillazioni. Quelli del tempo di Adriano, e la maggior parte di quelli d’Antonino Pio, sono sempre, in genere, di metallo giallo; però fra quelli d’Antonino ve ne sono già alcuni di metallo rossastro; sotto M. Aurelio e Commodo il metallo rosso è divenuto la regola, e quello giallo