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92 federico kenner

I multipli maggiori in oro sono scarsi. Un doppio quaternio, o pezzo di 8 aurei, si ha di Severo Alessandro. Anche due medaglioni d’oro di Diocleziano hanno probabilmente il valore di 8 aurei.

L’unico pezzo conosciuto del III secolo di 20 aurei, è il medaglione di Gallieno pubblicato dal Tanini nel supplemento al Banduri. Questo nummus mole et typo conspicuus pesa circa 100 grammi e corrisponderebbe quindi a 20 aurei da 6 grammi.

Sorvoliamo sui medaglioni d’oro del IV secolo, perchè nessuno ne contrasta il carattere monetario.

I medaglioni che ho ricordati testé, stanno sempre in una stretta relazione colla moneta semplice d’oro corrente; anzi nella loro forma inferiore, il binio, costituiscono una vera moneta, distinta per la corona radiata, la qual moneta venne introdotta da Caracalla e continuata da’ suoi successori Severo Alessandro, Gordiano, Filippo e Traiano Decio.

La sola comparsa di questi doppi pezzi decide la questione se fossero medaglie o monete, a favore di quest’ultima ipotesi. Né meno evidente è il nesso fra la diminuzione del peso effettivo della moneta semplice d’oro durante il corso del secolo III, e la diminuzione dei medaglioni d’oro contemporanei. Mentre il quaternio di Augusto presuppone una moneta semplice d’oro di grammi 8,37, il binio di Severo Alessandro non accenna più che ad un peso effettivo, per la moneta semplice d’oro, di gr. 6,364, quello di Gordiano III a gr. 6,125, quello di Treboniano Gallo a gr. 6,846.

Altrettanto si dica dei multipli superiori. Da Gallieno in poi essi rivelano nel loro peso quella stessa irregolarità che si riscontra nella moneta corrente di quell’epoca; è sempre la coniazione disordinata di quel tempo, in cui l’oro non si contava più ma si pesava. Le gradazioni di peso dei medaglioni sono espresse in modo facilmente riconoscibile, per mezzo dei diametri; da Caracalla a Decio, il binio ha il diametro di 23 a 22 millimetri; dopo Decio., di 22 a 21, quantunque il peso fosse diminuito della metà, anzi di due terzi. Anche i multipli superiori si distinguono pel diametro; i multipli inferiori poi sono caratterizzati