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178 francesco gnecchi

SEPULLIA.

M. Antonius, P. Sepullius Macer.

(Anno 44 a. C.).


20. Denaro. — Dopo il N. 3 di Babelon (Sepullia).

D/ — Anepigrafe.
Testa velata e barbata di M. Antonio a destra. Da«vanti il bastone augurale, dietro il prefericolo.

R/ — P • SEPVLLIVS MACER
Cavaliere corrente a destra con due cavalli e col frustino alzato. Nel campo una Corona.

(Tav. III, N. 9).


Babelon al N. 2 dell’Antonia e al N. 8 della Sepullia descrive un denaro molto simile a questo; ma segna nel campo del rovescio: “una palma e una corona”, il che credo un errore di descrizione, mentre nel disegno che l’accompagna non esiste che la palma. E tale, ossia colla semplice palma, è il denaro descritto da Cohen nelle sue Monete Consolari (Tav. XXXVII N. 11) concordante colla descrizione data da altri autori e coi denari esistenti. La corona appare in altri denari appartenenti alla famiglia Sepullia e precisamente in quello che porta al dritto la testa velata di G. Cesare (Bab. Julia 51 e Sepullia 6) e nell’altro pure riferentesi a Giulio Cesare col tempio al rovescio e la leggenda CLEMENTIAE CAESARIS (Babelon, Julia 52 e Sepullia 7), i quali due denari hanno un rovescio analogo al nostro, ossia il desultor corrente. Ma negli esemplari finora conosciuti colla testa di Marc’Antonio è sempre la palma che figura al rovescio. Certo che i due emblemi hanno a un di presso il medesimo signi-