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BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
I.
Nella prima parte l’A. dà notizia di un ripostiglio di monete romane imperiali rinvenutosi casualmente nell’agosto 1886 dentro la città di Magonza, facendosi lo scavo di un pozzo. Le monete si trovarono contenute in vaso di terracotta, e, rotto il vaso, se ne numerarono ben 3220; ma, come purtroppo avviene il più delle volte in tali trovamenti, gli scopritori, per meglio sottrarle ai diritti del proprietario del fondo, le mandarono a vendere fuori di città, e così un buon terzo del ripostiglio andò perduto. Il proprietario, signor F. Müller, riuscì nondimeno a ricuperarne N. 1676, e le presentò al direttore del Gabinetto numismatico di Magonza, signor D.r Welke, il quale fa sollecito di acquistarle per quel Gabinetto. Ivi il nostro A. potè studiarle ed esaminarle, compilarne il catalogo ed aggiungervene anzi altre 195 da lui potute ripescare presso gli antiquari ed i privati cittadini. Così il catalogo del signor Körber comprende effettivamente N. 1871 pezzi. Ei divise queste monete secondo le specie in denari (corona laureata) ed antoniniani (corona radiata), e le classificò con la scorta della 2a edizione del Cohen (Description des monnaies impériales) seguendo il sistema tenuto dall’Hettner nella descrizione di un simile ripostiglio pubblicate nella Westd. Zeitschrift, VI, 131.
Sono tutte monete di biglione (bianco e nero); i denari sono in numero di 539 e vanno da Antonino Pio a Gordiano III; gli antoniniani sono in numero di 1332 e vanno da Caracalla, il creatore della specie, a Gallieno e Postumo. I denari per la più parte appartengono