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gerolamo alberti maestro di zecca in ferrara, parma e milano 403

a Parma per aver un prinzipio ex casone fose (fossi) cognosudo in che 70 sò fare. E sì o menade con mi un maistro avantazado per la foia e si (ho) modo de averne de altri, che sarà grandissimo utille e onor a Milano. Se la S. V. manda per Batista Mazolino, avrà questo. Piaqua S.r mio conziederme grazia chio lavora, niente de meno la S. V. despensa e faza quello [che] sia de piaxero che a ogno modo yo voio esser servidor de la S. V.

Ser Michiel canzelier del S.r Vostro fratello misser Alessandro me fè zitadin de Pexaro siando canzelier del comune lè zercha ani 8, e Jacomo grifo (?) sta con ser Mateo da Pexaro ancora lui el sa. Ser Mateo de Pexaro magistro de lintrade de la S. V. me cognose1.

per le vostro servidor Jeronimo
Alberti maistro de la zecha de
ferara et de parma se piaxerà
ala S. V.

a tergo:

Ill.mo Principi ac excelentissimo domino domino franzisco sforzia Vizecomiti duzi Mediolanj dignissimo, domino meo singularissimo.

Ma, in onta alla supplica di maestro Gerolamo Alberti, il Consiglio segreto ducale tenne ferma l’inibizione di batter moneta, e in ciò basandosi sul consenso ducale, rilasciato ai 20 gennaio 1462, ed è per lo appunto questo il documento edito nelle precedenti nostre “Spigolature” numismatiche. Francesco Sforza scriveva al Consiglio segreto, da Lodi, di aver inteso del fabricare delle monete a Pavia e Parma e del pregiudizio che ne verrebbe alle entrate ducali per simili monete basse et maxime quelli triliri (trilline); confidare che avrebbero remediato comx) meglio parerà 2,

  1. Matteo da Pesaro troviamo maestro delle entrate ducali già nel 1450 51 (Missiva n. 5 fol. 99).
  2. I Parmigiani, mancipati dal dominio Visconteo, ristabilirono la zecca per patti avuti dalla Repubblica Ambrosiana, ai 16 luglio 1448. Datisi ai 6 febbraio 1449 allo Sforza, ottennero di tenerla in esercizio. Ma aggiunge l'Affò (Della zecca e moneta parmigiana, p. 96), nè d’oro, nè di puro argento monete si trovano uscite allora dai nostri torchj ed una sola di mi-