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L’entusiasmo andò crescendo nelle cinquanta rappresentazioni fatte al Carcano, ove la nostra Giuditta sciorinò il suo repertorio. Ritratti della diva in ogni luogo... perfino sulle tabacchiere, perfino sui fazzoletti. E il delirio non conobbe confini quando le rappresentazioni ebbero termine (31 luglio 1829), e trattandosi di una artista così brava, dice un giornale di quel tempo, “non v’ha cosa che possa ragionevolmente sottoporsi a censura. Si nel teatro, come fuori, e sotto alle finestre della casa in cui abita, Madama Pasta ebbe applausi tanto vivi e numerosi e continui, che noi al certo non ci ricordiamo d’averne mai intesi e neppure immaginati di uguali.”

La seguente medaglia ci viene a testimoniare quali fossero i sentimenti del pubblico:

Br. Mm. 34.

D/ ― GIUDITTA PASTA — 1829.

Busto a sinistra (come sulla medaglia a pag. 530).

R/ — SVBLIME — NEL CANTO — VNICA — NELL’AZIONE.

(Collez. Ballarati e Museo Municip. di Milano).


Ma non ristavano gli onori alla diva: parecchi signori comaschi si quotavano per sostenere le spese di trasportare fosse per una sera sola lo spettacolo del Carcano al Teatro Sociale di Como. Ed ella si arrendeva all’invito quando seppe che lo spettacolo andava a beneficio di una pia istituzione. E qui ap-