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NAPOLI.


La zecca napoletana, nel XV secolo, era posta di fronte alla chiesa di S. Agostino. L’avea trasportata quivi re Roberto1 nel 1333, avendo comperato, per 700 once, le case de’ fratelli Adinolfo e Nicolò de Somma figli di Nicolò Maestro Razionale della Regia Curia2.

Diressero la zecca napoletana, durante il regno di Alfonso I, messer Francesco Insignier3 e Salvatore de Miraballis, banchiere napoletano4. Nel 1459 fu nominato maestro di zecca, Antonio de Miraballis, 5. Nel 1460 subentrò il milite, Benedetto de Cotrullo, che tenne la zecca napoletana sino al 14686. Gli successe Nicolò Spinello; di che fa menzione un documento del febbraio 1475, con cui Ferdinando I rinnova per altri sei anni l’appalto della zecca7. Nel 1488 egli era tuttavia mastro della zecca di Napoli. Trovo la notizia nei registri di Curia della Camera della Sommaria degli anni 1488 e 14898. Sbagliano

  1. In un processo della Regia Camera della Sommaria (Pandetta antica, Processo, n. 289, vol. 43, fol. 107), Marino Caraczolo dice che la detta casa fa comperata e adibita per la zecca durante il regno di Giovanna II; ma la notizia è evidentemente inesatta. — Nell’edifizio ove era la zecca abitavano i coniatori con le famiglie ed anche talvolta i mastri della zecca. Gian Carlo Tramontano, nel 1495, prese per sè il locale dove prima si radunava la corte dei mastri razionali.
  2. V. Capasso, Sulla casa di Pietro della Vigna in Napoli. — Accademia Pontaniana, 1859, p. 5.
  3. R. C. S. Comuni 7, fol. 26; id. fol. 70 e 78; Camera Esecut. vol. I, fol. 253 t.
  4. R. C. S. Comuni 7, fol. 70 e 78; Esecut. I, fol. 253, t, 348 e 542.
  5. R. C. S. Comuni 7, fol. 70 e 78.
  6. R. C. S. Comuni 7, fol. 138, t, fol. 143 e 10, fol. 81.
  7. Privilegi, 19, fol. 31. In eodem reg. fol. 208.
  8. Vol. 22, fol. 27. V. Repert. essendo perduti i primi fogli del Reg.