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450 camillo brambilla

l’interesse, che può essere destato da quanto riguarda quel Duca, e a darmi animo a render pubblica la mia monetina, in cui esso è effigiato, si presenta il fatto di esservi pur scolpita l’immagine della di lui consorte Margherita di Savoia, donna per verità distintissima ai suoi tempi, e che se emerse fra le altre per coltura e per virtù, pure dovette sgraziatamente la molta diffusione del suo nome alle peripezie che ne accompagnarono la vita.

Margherita, prima delle cinque figlie nate da Carlo Emanuele di Savoia, e da Caterina d’Austria figlia di Filippo II, educata in una corte ove era sempre desto il pensiero di tenere alto e rispettato l’onore del principe e della nazione, con aspirazioni anche più larghe di quelle che il tempo e le idee d’allora per avventura acconsentissero, mostrò precoce sviluppo di mente e di carattere. Porge di ciò buon argomento il fatto, che nel 1603 Carlo Emanuele trattenuto in Savoia, ed occupato a sciogliere gravi difficoltà e dibattiti colla corte di Spagna, deferiva alla figlia Margherita, allora quattordicenne, essendo nata il 28 aprile 1589, ampio mandato per reggere in di lui nome le provincie del Piemonte.

Nel 1604, non accettata analoga proposta dell’imperatore Rodolfo, se ne trattava il matrimonio col principe Francesco Gonzaga designato alla successione del Ducato di Mantova, matrimonio poi differito sino al 20 febbraio 1608 a causa forse della gracile salute dello sposo, ma più probabilmente per intrighi delle corti straniere.

Margherita di Savoia divenuta Principessa di Mantova assistè il consorte nei dissidi famigliari accompagnandolo nel Monferrato, quando il di lui padre Duca Vincenzo amò essere più libero nelle sue dissipazioni. Perduto poi, quasi contemporaneamente il marito, divenuto Duca, ed un figlio per la stessa