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monete italiane inedite nella coll. brambilla 451

malattia di vaiolo, concentrò ogni sua affezione ed ogni suo proposito sulla figlia Maria, unica rimastale, e che allora contava soli tre anni. Assunse di fatto la reggenza del Ducato in nome della figlia, ed anche per l’eventualità di altra prole, ma se ne trovò ben presto tolto l’esercizio dal cognato Cardinale Ferdinando Gonzaga, che, sostenuta a proprio riguardo l’esclusione delle femmine dalla successione, conseguì l’investitura imperiale, e fu VI Duca di Mantova e IV di Monferrato. Allora Margherita si trovò anche privata della tutela della figlia Maria, che in mancanza di maschi del nuovo Duca avrebbe ancora potuto succedere nel principato. Invano sostenuta nelle sue querele dal padre Carlo Emanuele di Savoia, abbandonò Mantova, e si ritrasse a Vercelli, e quindi alla corte di Torino.

Era Margherita sempre in Torino, quando Carlo di Nevers, facendosi forte nella sua diretta attinenza coi Gonzaga, delle disposizioni testamentarie del defunto Duca Vincenzo II successo a Ferdinando il Cardinale, e del matrimonio di Maria figlia di Francesco IV col figlio di esso principe di Nevers Carlo di Rethel, sosteneva vigorosamente coll’aiuto della corte di Francia, e della repubblica di Venezia, le sue ragioni sul Monferrato contro il Duca Carlo Emanuele di Savoia, associato per allora agli spagnuoli, e sul Ducato di Mantova in confronto agli imperiali che gliene negavano la necessaria investitura.

Morto il Duca Carlo Emanuele (21 luglio 1630), accomodate in qualche modo dopo gravissime peripezie le più importanti quistioni coi notissimi trattati di Ratisbona e di Cherasco, e quindi insediato Carlo di Nevers nei contrastati domini. Margherita risolse di riunirsi alla figlia Maria rimasta vedova del Duca di Rethel nel 30 agosto 1631, e prossima ad esser madre. Opponevasi a simile divisamente il