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484 arturo g. sambon

fosse stato specialmente chiamato un artista straniero, questi si sarebbe contentato di copiare il lavoro del Pisanello. Questo complesso di fatti rende adunque pressoché sicura l’attribuzione della medaglia a Girolamo Liparolo. Prima di por fine a questo mio articolo riassumerò brevemente tutte le notizie che ho potuto ritrovare ne’ registri aragonesi sugli orefici napoletani Francesco e Girolamo Liparolo e Bernardino de Bove, incisori de’ conii per le monete de’ sovrani aragonesi della prima stirpe.

Francesco Liparolo o Luparella.


1456 (5 gennaio). Alfonso fa pagare a Francesco Liparolo, sculptor et fabricator cuneorum necessariorum in regis siclis huius regni, 3 ducati pel prezzo di un suggello d’argento in cui sono scolpito le armi d’Aragona e di Napoli, da servire per il Consiglio de la pecunia1.

1456 (8 giugno). Alfonso considerando che la paga da lui percepita di 1 1/2 tornese per libbra d’argento o rame, era tenuissima, ordina gli si dieno 3 tornesi per libbra di moneta d’argento o di rame e 5 grani d’oro per libbra di moneta d’oro fatta, coi conii che dovrà incidere, nella zecca di Napoli o in altra qualsiasi del Reame2.

1468 (13 dicembre). Eredità del defunto argentiere Francesco Liparolo. Pare però che già nel 1462 aveva lasciato quell’ufficio se pure non era già morto in quell’anno.

Riporto qui i diversi conii eseguiti da questo artista coll’indicazione dei libri in cui se ne troveranno i disegni, o, in mancanza di questi, delle collezioni ove si trovano.

  1. Cedola di Tesoreria, 80, fol. 177 t.
  2. Regia Camera della Sommaria. Comuni 5, fol. 119 t. Di lui si ha pure menzione, C. Esecut. B. 19, fol. 36 t.