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376 giuseppe castellani


« Thes.re Gen.le per poter fare passare li chirografi da N. S. et come quello c’ha portato q.to neg.o dal pr.pio che sono hormai tre anni insino al fine. Laus Deo et li bacio le mani che il Signore Iddio li feliciti. Di Roma alli 4 d’Agosto 1612.

«D. VV. SS.rie M.to Ill.ri

Umill.mo Servo
«Galeotto Uffreducci».

La notizia portata da questa lettera fu accolta in paese con giubilo grandissimo e il Consiglio votò l’erezione di una statua di bronzo a Paolo V. Giacomo Rinalducci, che era già stato ambasciatore del Comune a Roma, così ne scriveva all’Uffreducci li 9 agosto1:

«. . . . non so dirle altro se non il gusto ch’ha sentito la Città tutta della rissolutione del porto con l’aiuto per trovare il denaro et ogniuno fa a gara di lodare la bontà et benignità di N. Sig.e di così segnalata gratia et in conseguenza l’amore di V. S. R.ma verso la sua patria, che di questo negotio è stato il primo motore et l’ha ridotto con molta patientia nel termine che si trova al p.nte. Papa Clemente ch’era nato in questa città ch’era in obligo di fare qualche servitio di rilievo, non fece niente rispetto a quello ch’ha fatto Paolo V in diverse occasioni, et con questa g.ra del porto ha obbligato di maniera tutti che ne terranno perpetua memoria....» «Questi mercanti di Pesaro sono in gran scattura (?) per la rissolutione del porto, et di già molti cominciano a pensare a’ casi loro et di trasmigrare a questa volta: questi giorni adietro s’è fatto un gran scaricare di pali per il porto di Pesaro. Qui si fa un novo magazzino di legname da un tal Vignola mercante ricco con dispiacere dei paesani. Hoggi ho inteso che s’è preso in affitto la casa per il Rinaldi che è quella di Paolo del Theologo altre volte del sig. Pompilio Cuppis....»

Le cose erano spinte con tutta rapidità, le difficoltà finanziarie più gravi erano rimosse, le due Congregazioni dei Camerali e del Buon governo avevano dato voto favo-

  1. Reg. 24, c. 239.