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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1893.djvu/356

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monete italiane inedite della raccolta papadopoli 307

Ecco una monetina che rimase lungamente ignorata dai numismatici perchè destinata a circolare in paesi lontani, ove difficilmente si poteva indovinarne l’origine. È una imitazione servile dei Dreier di Ulrico duca di Würtemberg, nella quale lo stemma dei diritto riproduce i corni di cervo, impresa della casa regnante e quello del rovescio i pesci di Mömpelgard1. È da osservarsi come gli intagliatori della zecca di Castiglione e di altre congeneri, senza essere grandi artisti, sapessero indovinare e riprodurre i caratteri speciali delle monete dei diversi paesi, in modo da trarre in inganno tutti coloro che non vi facevano particolare attenzione.

Francesco (1593-1616), successo all’ucciso fratello, godeva la fiducia dell’imperatore Rodolfo II, che lo nominò suo consigliere, gli affidò importanti ambascerie ed eresse nel 1609 Castiglione in principato, Medole in marchesato. Fu principe savio, che pose ordine nell’amministrazione e fece coniare monete d’oro e d’argento, ricordando il fatto con una iscrizione trascritta dal padre Affò2. Di questi pezzi, coniati per ostentazione coi nuovi titoli e colle insegne del toson d’oro conferitogli da Filippo III di Spagna, possedo il rarissimo scudo d’oro, che essendo stato pubblicato soltanto in cataloghi forestieri3, credo utile riprodurre con più perfetto disegno.

  1. Montbelliard in Alzasia.
  2. P. Ireneo Affò, Le monete dei Gonzaghi principi di Castiglione delle Stiviere e Signori di Solferino, ecc. — Zanetti G. A., Nuova raccolta, ecc. Tomo III, pag. 197.
  3. Vente Charvet, Médailles, antiquités, sceaux-matrices, ecc. Paris, 1885, tav. I, n. 531. — Reichel, Münzsammlung, vol. IX, n. 2743.