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330 nicolò papadopoli
R/ — Aquila collo stemma Gonzaga nel petto: + NIL • AVIBVS • TENTES • MELIORIBVS.

L’aspetto di questa bella moneta non è veramente italiano; ma in allora i principotti del nostro paese si erano dati ad imitare i talleri tedeschi, naturalmente con metallo meno fino. In Italia questi talleri non si trovano e solo raramente taluno, sfuggito alle persecuzioni a cui erano soggetti come moneta scadente, arriva a caro prezzo dalla Germania per prendere posto nelle collezioni italiane. È descritto nella Reichelsche Münzsammlung, Vol. IX, num. 1769.

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3. Argento (peso grammi 4.48).

D/ — Ritratto del principe armato, colla mano sull’elsa della spada: CAESA • GON + FERDINANDI • FIL • D • G :
R/ — Aquila collo stemma Gonzaga, sotto 12 entro un circolo: NIL • AVIBVS • TENTES • MELIORIBVS.

A prima giunta sembrerebbe uno spezzato del tallero descritto al n. 2 dal quale non differisce, salve le dimensioni, che per il circoletto e per la cifra 12. È una imitazione del pezzo da 12 kreutzer di Ferdinando arciduca d’Austria, figlio dell’imperatore e signore del Tirolo. Certo è che in entrambe queste monete l’aquila è disegnata sul tipo dell’aquila tirolese e l’iscrizione è divisa da una croce in modo che sembra riferirsi ad un principe di nome Ferdinando.