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topografia e numismatica dell’antica imera 159

l’Imhoof-Blumer, ritengo siano segni di valore. Sono di varie forme e tutti si riducono ai seguenti:

Il conflitto del sistema eginetico con quello della litra di bronzo dovè manifestarsi ben presto in Imera, e siccome non si potevano conciliare in nessun modo per il libero scambio, il governo fu obbligato a stabilire un rapporto fisso tra la litra di bronzo, non monetato, e la dramma eginetica. Questo rapporto dovette subire diverse variazioni che non sappiamo, ma che sono attestate all’evidenza dai segni di valore i quali variarono sempre. L’ultimo segno di valore che trovisi è il puntino, interpretato dal Soutzo1 per il segno della litra; ma io preferisco di dire, non ostante le lunghe ricerche fatte sul proposito, che quei segni sono ancora inesplicati.

Si può affermare però con una certa sicurezza che il segno 𐌋 indichi sulle dramme la litra. Nei primi esemplari, fino al num. 35, l’altro segno V indicherà quante volte essa era ripetuta per fare l’equivalente di una dramma eginetica. Nei num. 35, 36 e 37 il segno 𐌋 non esprime il valore della moneta, ma soltanto il rapporto di essa colla litra, rapporto già riconosciuto negli scambi commerciali e che non occorreva più indicare. Se così non fosse, non potremmo spiegarci questo medesimo segno sull’obolo n. 25 il quale ha il valore di una litra e che stimo, per la forma del gallo, contemporaneo alla serie con 𐌋V. Ed infatti Aristotele dice espressamente che la litra siciliana equivale all’obolo eginetico e che lo statere corinzio di gr. 8,70 è detto decalitro, perchè

  1. Introd. à l’ètude des monnaies de l’Italie ant., I, p. 79