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220 francesco malaguzzi valeri



CAPITOLO VII.


Alfonso II. — Riapertura della zecca. — Battiture del 1566, 1567, 1568, 1569 e l’ultima del 1571-72. — Bernardino e Giannantonio Signoretti. — Capitoli del 1571, con quest’ultimo che eseguì i conii. — Ragioni che fanno ritenere che la chiusura definitiva della zecca reggiana sia avvenuta nel 1572 o 1573. — Ultime notizie e tentativo di riapertura nel 1597.


Alla morte di Ercole II (3 ottobre 1559) succedeva nel governo Alfonso II.

Nel 1562 aveva luogo a Reggio una battitura di bagattini in numero di trecento scudi e in ragione di tre per ogni quattrino1. Gli esemplari di queste monete vanno probabilmente ricercati tra i bagattini anonimi che si conoscono nelle collezioni e dei quali parleremo più avanti.

Dopo qualche tempo sembrò ai Reggiani giunto il momento di chiedere al novello principe il permesso di riaprire la zecca dell’oro e dell’argento e nella seduta del 17 novembre 1565 il Consiglio degli Anziani deliberava di fare un’istanza al duca in questo senso2.

La risposta di Alfonso si fece attendere fino al 17 giugno del susseguente anno, ma fu favorevole.

Il duca permetteva si riaprisse la zecca, a condizione che si osservassero gli ordini della zecca di Ferrara e altre prescrizioni3.

Modena non ottenne lo stesso permesso che due anni dopo4.


  1. Arch. cit. — Provvigioni, 1562, 18 sett.
  2. Ibid.
  3. Arch. cit. — Carteggio del Reggimento, 1566, 17 giugno.
  4. A. Crespellani, Op. cit., pag. 53