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topografia e numismatica dell’antica imera 431

delle acque, a cui alludono anche il gallo, il caduceo dei didrammi, l’astragalo e la leggenda stessa di Ercole (σοτηρ).

Al medesimo ordine d’idee mette capo la figura che sta sul diritto delle litre, cui non si può paragonare nessuna figura nella plastica greca. Il Salinas1 riconobbe in essa il carattere bacchico, adducendo per conferma una figura quasi identica che trovasi su di un carneo, ove si scorge un animale della forma dei Centauri, col corpo di leone, il busto umano, la testa calva ma barbata, di espressione satiresca, e dietro le spalle due ali. Egli credette che per le monete d’Imera si trattasse dello stesso mostro con aggiunta delle corna. Benchè non abbia visto il carneo, panni che manchino interamente i dati per istabilire il confronto. In nessuno dei tanti esemplari che io posseggo trovo accenno a figura di Centauro; vedo soltanto una mostruosa combinazione di varie parti d’animali diversi, alla quale non possiamo dar nome alcuno. E un capriccio dell’arte che volle combinare insieme molti elementi e disporli in guisa che ne nascesse un mostro rappresentante ad un tempo, con la sua stranezza, la potenza delle acque e l’impressione che provò in origine il popolo greco d’Imera dinanzi alla forza misteriosa delle sorgenti calde. Io credo che, se una quale che sia influenza fenicia in Imera vuoisi ammettere, debbasi avere in questa rappresentazione una prova.

Queste figure alate, e propriamente con le ali ricurve, sono comuni sulle monete dell’oriente. Le concezioni mostruose, personificazione di potenze naturali, non sono originarie del popolo greco, ma furono importate dall’Asia Minore.

  1. Numismatica di alcune monete imeresi, 1865.