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il denaro pavese ed il suo corso in italia 25

trovansi " libras quatuor denariorum novorum papenstum1.

Dopo quest’ultima data cessano sulle carte lombarde e liguri le denominazioni di moneta nuova e moneta vecchia, e ciò devesi attribuire al totale esaurimento, in quelle regioni, di quest’ultima specie, per cui rimanendo in corso definitivamente una sola specie di moneta, questa fu chiamata colà semplicemente denarius papiensis, come erasi chiamata quello vecchio nell’XI secolo.

Occorreva anzitutto determinare questo fatto poichè fu precisamente dal simultaneo corso delle due specie di denari vecchio e nuovo che derivò quella apparente diversità di valore del denaro pavese nel XII secolo.

Allorchè circa l’anno 1100 la zecca di Pavia cessò di battere il suo vecchio ed accreditato denaro, questo trovavasi diffuso nella più gran parte d’Italia. La scarsezza che ne derivò portò immediatamente una maggior diffusione del denaro lucchese e milanese; il primo, spandendosi, occupa maggior territorio, giungendo fino a Treviso2, Padova3, Parma4, Piacenza5; l’altro, irrompendo per la provincia Fla-

  1. Hist. Patriae Monum. Tom. II, Chart. Leges mun., col. 255, anno 1144 in Agosto. Vercelli.
  2. Le "Liber Censuum„, etc, sopracitato, pag. 133. " In Episcopatu Tervisino. Ecclesia Sancti Laurentii iuxta forum iiij lucenses. Monasterìum Nervisij xij lucenses„.
  3. Brunatii Joannis, De re nummaria Patavinorum, pag. 15, cap. III, anno 1095 " precio librarum mille lucensis monete „ ed a pagina 16, anno 1136 ’ quadraginta solidorum lucensium «.
  4. Affò Ireneo, Storia della città di Parma, Tom. II, pag. 340, anno 1092 ai 3 di Gennaro " Denariorum bonorum lucensium libras viginti et quatuor „ ed a pag. 345, anno 1114 "pena viginti librarum lucensium «.
  5. Le "Liber Censuum „ etc, sopracitato, pag. 116. " In Episcopatu Placentino. Eccl. de Montebello ij sol. lucensium,.