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486 necrologie

In una delle sue lettere tristi e sconsolate mi scriveva nel luglio del 1895: "Abandonné de tout le monde, je me console dans ma solitude en mettant la dernière main sur un ouvrage qui va paraitre l’année prochaine et qui aura pour titre: Venus, son culte et ses attributs au point de vue numismatique — in 8° de 600 p. avec nombreuses figures dans le texte „.

Questo lavoro sarà rimasto fra i suoi manoscritti, di cui ignoro chi abbia raccolto l’eredità.

Nel 1877 incominciò a Lipsia la pubblicazione del suo Dizionario Numismatico, il quale era destinato ad essere una guida per l’amatore, l’esperto e il compratore delle monete romane imperiali. Libro minuziosissimo in tutti i particolari relativi a ciascuna moneta, ai diversi esemplari conosciuti e appartenenti alle diverse collezioni vendute, ai prezzi di vendita, ecc. ecc., per quanto squilibrato, come era la mente dell’autore, è talvolta interessante e istruttivo; ma il dizionario sarebbe divenuto necessariamente un’opera colossale, se portato a termine. Invece s’arrestò nel 1884 a metà del tomo II ossia al terzo Volume, col quale si era appena arrivati al termine delle monete d’Augusto. Nel 1893 l’autore fece un tentativo di continuazione e a mezzo dei Sig. Spink e figlio di Londra annunciò come pronti per la stampa i Volumi IV, V e VI, coi quali si avrebbe avuto l’illustrazione delle monete di Tiberio e di Claudio. Ma la stampa si doveva fare in seguito a un numero sufficiente di sottoscrizioni e queste mancarono quasi completamente; così il Dizionario rimase per sempre interrotto.

Nel 1889 pubblicò a Berlino il Petit Mionnet de poche, un repertorio pratico delle monete greche, dedicato specialmente pel piccolo formato a numismatici ed a raccoglitori in viaggio. Riassume in breve l’opera voluminosa del Mionnet, coll’aggiunta delle monete conosciute di poi, e di una monografia generale delle monete greche, coi loro tipi, il loro grado di rarità, il prezzo commerciale. — L’operetta, fornita di numerosi indici, è certamente utilissima, ma non ebbe presso il pubblico quel favore, che l’autore giustamente si aspetttava. —

Francesco Gnecchi.