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appunti di numismatica italiana 27

stiti fecero una seconda divisione, ricomponendo i due nuovi marchesati di Clavesana e di Cortemiglia. A quest’ultimo fu preposto Ottone, figlio primogenito di Enrico il Guercio, marchese di Savona. Nella porzione a lui toccata ed eretta in marchesato, si trovava il luogo di Carretto1. Da questa piccola frazione del suo feudo Ottone prese il titolo di Marchese del Carretto, nome che restò a tutta la serie de’ suoi successori2. In un documento dell’anno 1209, troviamo che il predetto Ottone, col consenso del figlio, vendeva al Comune di Asti tutto quanto possedeva in Cortemiglia e in molte altre terre circonvicine, e contemporaneamente, con altro atto, essi venivano dal podestà e a nome del Comune di Asti, investiti di quelle terre in feudum rectum et gentile3.

A questo Ottone, che primo prese il titolo di Marchese del Carretto, apparterrebbe per avventura il grosso ora descritto? Metto là quest’idea come una semplice congettura, vedendo che il tipo della moneta coincide appunto con quell’epoca; e lascio ai numismatici più di me esperti e provetti di esaminare la questione e pronunciare un giudizio. Quello che posso asserire con tutta certezza si è che il tipo del mio grosso non può in alcun modo essere assegnato all’epoca nella quale pare accertato siano state battute le altre monete anonime dei Marchesi di Cortemiglia, ossia al principio del secolo XIV. Lo stesso ripostiglio, nel suo insieme, confermerebbe la mia opinione. Tutte le monete che lo compongono, come lo provano il tipo e le leggende, appartengono alla fine

  1. Carretto, piccolo comune di circa 200 abitanti in Prov. di Genova, Circ. di Savona.
  2. Gazzera C., Delle zecche e di alcune rare monete degli antichi marchesi di Ceva, Incisa e Cortemiglia (Mem. dell’Accad. di Torino, serie I, 1833, pag. 94-95)
  3. Gazzera, Op. cit., pag. 95.