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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1898.djvu/222

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218 francesco malaguzzi

anche Guidantonio Zanetti: seguirono i bianchi e i mezzi paoli. Tutte queste monete, esaminate e riconosciute buone, furono messe in circolazione nel luglio del 1777 e si avvertì l’incisore Balugani di preparare il conio del testone di Bologna, essendo pronta la pasta per tale moneta1. Ma per causa che si ignora, il conio fu poco dopo ordinato a Firenze e di là spedito.

In conseguenza di una lettera dell’Ambasciatore gli Assunti ordinarono poi al zecchiere Pignoni di regolare la bontà delle baiocchelle di Bologna con quelle di Roma, fino allora migliori2, Un ulteriore pericolo di chiusura della officina fu allontanato, e non ne rimane traccia che negli atti di congregazione dell’Assunteria di zecca del secondo semestre del 1778.

Invece nel maggio s’incominciò a battere monete d’oro: le prime furono zecchini e mezze doppie, eseguiti con un nuovo grande torchio costruito da certo Fornasini che rimodernò anche gli altri arnesi dell’officina, e specialmente la trafila per laminare il metallo.

Per la morte del Balugani essendo vacante il posto di incisore dei conii, nella seduta del 7 novembre 1780 gli Assunti nominarono lo scultore Petronio Tadolini che aveva già servito in altre occasioni, quando il lavoro era soverchio3, Questi si obbligò a consegnare cinque conii all’anno, se occorrevano, a sue spese e a farli tanto robusti da servire per la battuta di almeno 15000 pezzi. In questo tempo il personale di zecca era così composto:

il zecchiere o locatario della zecca,
il ricevitore delle monete,
il calcolatore,


  1. Atti cit., giugno - agosto 1777.
  2. Atti cit., 27 marzo 1778.
  3. Atti cit.