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leggenda licia. Fra quelle della prima serie ve n’ha alcune con le lettere KVB, generalmente credute iniziali del nome Κύβερνις, figlio di Kossikas. Più della interpretazione di queste lettere merita riguardò il fatto, che su questi antichi esemplari ricorrono caratteri greci, mentre su quelli dei periodi poste- riori si leggono solo caratteri licii; la qual cosa attesta, secondo l’Head (H. N., p. 571), che queste monete siano state battute nella Lycia avanti la completa divergenza dell’alfabeto licio dal greco. Il Six le crede invece lettere licie. Checché ne sia di ciò, a noi basti di aver esposto le due opinioni.

Benché alquanto convenzionale la ripartizione dei tipi monetali nei primi tre periodi, pure non si poteva desiderare di meglio in tanta oscurità.

Con la terza serie comincia il tipo della Triskeles che si estende a tutta la monetazione della Lycia e a quella della Pamphylia e della Pisidia, notevolmente mutata. Sul significato di essa l’A. non ha nulla da aggiungere a quel che ha detto il Babelon nei Perses Achéménides, pp. xc-xci. Sulle leggende del quarto periodo esprime il suo dubbio che siano nomi di persone, e trova un riscontro del pericranio di leone dei pezzi della quinta serie con quello delle monete di Samo del 394-365 a. Cr.

Il secondo periodo della monetazione licia comincia dopo Alessandro. La sua storia è molto oscura. Si sa che tennero quel paese i successori di lui, che dopo la disfatta di Antioco, nel 188 a. C, fu ceduto dai Romani a Rodi, sotto cui rimase per venti anni e che nel 168 a. C. fu messo sotto il protettorato di Roma. Sorse allora la Lega Licia che durò fino al 43 a. C. Per ventura in questo tempo le leggende sono di caratteri greci e le attribuzioni sono più facili, non ostante continuino le incertezze, come per Calynda (pag. xlvi) e per Myra (pag. liv): in questo secondo caso credo che abbia ragione l’Hill.

La monetazione della Lega presenta anch’essa le sue difficoltà. L’Hill crede che le monete senza indicazione della zecca, con la semplice leggenda ΛΥΚΙΩΝ appartengano a Xanthus (PI. ix, 8-11). Discute sul valore delle iniziali KP e MA, sulle quali scrissero il Six e il Treuber. Un giusto riscontro fa tra il tipo di Apollo delle monete di Cragus, che