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50 francesco gnecchi

ma la descrizione ivi data è tanto succinta (Deux Nemesis debout en régard) e anche poco corretta, che mi parve valesse la pena di descriverla meglio e di darne la riproduzione tanto più che questo è uno dei rovesci più rari fra i medaglioni asiatici d’Adriano. Prima di tutto il dire Due Nemesi, come si direbbe due Muse o due Danaidi, farebbe supporre un numero indeterminato di Nemesi, mentre queste non sono che due, le due sorelle di Smirne, e anzi precisamente Nemesi e Adrastia. E poi anche i simboli che esse portano meritavano almeno un cenno.

Il senso filosofico attribuito alle Nemesi non è molto chiaro o per meglio dire non è molto semplice. Si vuol vedere in esse qualche cosa che ricorda tutto insieme la Provvidenza, la Fortuna e la Giustizia. L’una tiene la verga per spingere, l’altra il freno per trattenere, ambedue intendono segnare ai mortali la giusta misura. Questi sono i simboli che figurano sul medaglione descritto, molto simile ad altro di cui Pinder dà pure una riproduzione (id. ib. Tav. VIII, N. 10), e io mi sono attenuto alla sua interpretazione che mi pare la più giusta e in ogni modo più completa di quella di Cohen. Su altre monete asiatiche le due Nemesi appajono con altri simboli, colla ruota, colla spada, col caduceo, col serpente, o tengono la mano alla bocca in segno di silenzio e di discrezione; ma a ciò non accenno se non per dimostrare i varii significati che loro si attribuivano.


10. Medaglione d’Argento di conio asiatico. — Var. Coh. 44.

Peso gr. 9,500.

    D/ — HADRIANVS AVG COS III P P. Busto col paludamento a destra.

    R/ — DIANA (nel campo) EFESIA (all’esergo). Diana d’Efeso nel mezzo di un tempio a quattro colonne.

(Tav. I, N. 10).


11. Medaglione d’Argento di conio asiatico (o romano?). — Dopo Coh. 503 d’Augusto.

Peso gr. 10,800.

    D/ — HADRIANVS AVG · P · P · REN. Adriano togato e a capo scoperto a sinistra. Tiene nella destra tre spighe, e la sinistra è avvolta nella toga.