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contribuzioni al corpus numorum 57

romano, (DOMINVS IMPERII ROMANI) riservando a sé stesso modestamente il rovescio, nel quale appunto, allo scopo di conservarne il carattere, non rappresenta già la sua testa, ma la figura intera circondata dal proprio nome. A questo gruppo dedicato al Sole si può unire un altro esemplare, sul dritto del quale, colla medesima leggenda SOL DOMINVS IMPERII ROMANI è rappresentato il busto d’Apollo. (Coh. 39).

Ora che monete sono queste? Cohen le dà sotto la denominazione vaga di Medii Bronzi; come la dà pure il Rohde; ma la cosa pare meriti d’essere discussa, e io propenderei per giudicarlo un doppio Antoniniano. Io non conosco de visu che il mio esemplare, e questo conserva evidenti le traccie di un’antica argentatura, come moltissimi fra gli Antoniniani di Aureliano e di Severina. La coniazione è incomparabilmente più accurata e l’arte assai più fina che nei comuni medii bronzi o dupondii d’Aureliano dal rovescio CONCORDIA AVG, o CONCORDIA MILIT. Essa è anzi superiore a quella di tutti gli Antoniniani e non è comparabile che a quella degli aurei. Il peso finalmente, che è di gr. 7,200, mentre non s’accorda punto con quello degli accennati dupondì, che presentano un peso oscillante fra i 10 e gli 11 grammi, corrisponderebbe invece precisamente a quello di due Antoniniani. È dunque per tutti questi motivi, bellezza d’arte, perfezione di coniatura, argentatura, peso, che ho creduto ritenerlo un doppio Antoniniano. E si potrebbe anche trovare un’ultima ragione nel tipo della rappresentazione del rovescio che assai bene s’accorda con molte che troviamo sugli Antoniniani, mentre stonerebbe fra quelli delle monete di bronzo. Certo il doppio Antoniniano a quest’epoca sarebbe una novità — nessuno almeno, che io mi sappia, l’ha finora avvertito — ma è anche una novità il tipo della moneta, la quale si può considerare come eccezionale, ed anzi deve essere stata coniata in piccolissimo numero e per qualche occasione speciale, che non saprei precisare. È un altro argomento che offro allo studio dei confratelli, e sul quale il loro parere mi sarà gratissimo.