Pagina:Roma sotterranea cristiana.djvu/16

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la roma sotterranea cristiana 9

famiglia non è punto improbabile che discendesse l’inclita eroina nostra, parente del grande Ambrogio. Però non è da scambiarsi la famiglia Aurelia consolare con la imperiale, E sebbene s. Ambrogio portasse il gentilizio Aurelio, pure egli stesso parlando della sua prosapia e dei suoi antenati, che furono o consoli o prefetti od onorevoli magistrati d’altr’ordine, ma nessuno di essi rivestito di dignità imperiale, mostra chiaro e aperto che dalla consolare, non imperiale discendesse: e però l'acuto nostro Illustratore vorrebbe intravedere la comune origine di Ambrogio e di Sotere nella famiglia degli Aurelii Cotta: famiglia sì celebre nei fasti della Repubblica romana, e che per via di adozioni continuò nei Massimi e nei Messala. Peraltro il coscenzioso Autore non si lascia illudere da cotali congetture, per quanto sieno di molto valore e ragionatissime: né nasconde che la difficoltà resterebbe nulladimeno insoluta. Perocché il gentilizio Aurelius, che portava Ambrogio, pare matronimico; e Sotere, secondo le parole istesse del santo Arcivescovo1, gli fu congiunta per linea paterna. Quindi il ch. A. in quest’altra guisa risolve il problema. Era di que’ tempi costume che i grandi personaggi prendevano doppio nome: uno, dal lato paterno; dal materno, l’altro. Ond’é che Ambrosius dovett’essere il cognome paterno; come Aurelius il gentilizio materno. Donde ne consegue che Sotere, da s. Ambrogio chiamata antenata della sua Gente (auctor generis), dovè essergli, non per linea materna, ma paterna congiunta. Né potendosi poi dire che fosse sua ava, per la ragione che subì il martirio nel fiore della sua verginità, si può credere che almeno fosse sua zia.

Diradate così le maggiori tenebre, che ascondevano la parentela tra il grande Vescovo di Milano e la martire Sotere, volge l’animo l’egregio A. a investigare i monumenti che si accolgono in questo Cimiterio, già sapendo che quivi esser doveano i patrii sepolcri dell’inclita sopraricordata Eroina.

È vero che i due fratelli germani, Ambrogio e Sotero e la sorella Marcellina, morirono in Milano, e furono deposti presso i martiri Vittore, Gervasio e Protasio; ma dal prezioso epitaffio di Marcellina, riportalo dal Grutero2, subodorò il de Rossi che in Roma, in quest’istesso cimiterio, si dovea trovare il cristiano sepolcro dell’antica prosapia di Ambrogio e di Marcellina, antenata della nostra martire Sotere. Ed ecco perché rivolge tutte le sue indagini alle mine della sovrapposta Basilichetta. Egli ha potuto infatti scuoprire che il sepolcro della illustre Martire, dopo precaria dimora nel sotterraneo,

  1. De virginibus, III, 6.
  2. V. Iscrip., 1055, 1056.