Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/586

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atto primo 199


Post. Il vostro ardire v’induce in troppo temerarie speranze; e non dubito che, mettendo ad atto il vostro tentativo, non incontraste la sorte che meritate.

Jach. E che meriterei?

Post. Una ripulsa, a volervi anche giudicar mitemente.

Fil. Signori, basta; fine a questa inutile contesa.

Jach. Vorrei aver depositate le mie ricchezze e quelle di tutti i miei parenti, a guarentigia di quanto ho detto.

Post. E quale sarebbe la donna che scegliereste per tal prova?

Jach. La vostra, che voi riputate sì ferma nella virtù. Volete darmi commendatizie per la corte ove dimora? metto diecimila ducati contro il vostro diamante, che dopo due colloqui le avrò tolto quella gloria che in lei credete sì soda.

Post. Metterò oro contro oro; ma l’anello m’è troppo caro.

Jach. Temete, lo veggo; e ciò vi rende prudente.

Post. Vano linguaggio, a cui il vostro cuore non corrisponde.

Jach. Giuro che di buon grado m’accingerei alla prova che vi ho detto.

Post. Lo volete? a forza lo volete? Ebbene; si notino gli articoli della scommessa. La mia donna è più virtuosa che voi non siate maligno; eccone in fede il mio anello; a voi lo presto fino al vostro ritorno.

Fil. Nol permetterò mai.

Jach. Per gli Dei! il patto è stretto (prendendo l’anello); e se non vi riporto prove sicure di aver goduto i vezzi più cari della vostra bella, i miei diecimila ducati e l’anello sono vostri; ma ho mestieri delle vostre raccomandazioni, onde avere più libero accesso da lei.

Post. Di buon grado adotto le condizioni, e voglio siano vergate sopra un papiro. Ecco i patti: se, tornato dal vostro viaggio, potrete dimostrarmi di aver trionfato della mia sposa, non sarò più vostro nemico, ed ella non meriterà che più si parli di lei, ma se casta e fedele mi si serba, e provar non mi potete il contrario, mi dovrete rispondere colla spada alla mano e de’ vostri oltraggiosi sospetti, e dell’assalto dato alla sua onestà.

Jach. È detto: si stenda l’atto, e partirò per la Brettagna. Ogni indugio potrebbe intepidirci, e far andare a vuoto la scommessa. Corro a prendere il mio oro.

Post. A meraviglia.               (escono Postumo e Jachimo)

Franc. E terrà una tale scommessa? che ne pensate?

Fil. Jachimo non è già uomo da arretrarsi. Ma seguitiamoli, ve ne prego.     (escono)