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tu esser complice di sì nefanda opera, e presentare nello stesso tempo agli occhi il puro candore dell’innocenza?..... Ah! essa viene (entra Imogène): ho già tutti dimenticati gli ordini espressi in questa lettera.

Imog. Ebbene, Pisanio?

Pis. Ecco, madonna, una lettera del mio signore.

Imog. Chi? il tuo signore? è pure il mio: non è Postumo? Oh ben dotto sarebbe l’astronomo che conoscesse le stelle, come io conosco il carattere di lui! il libro dell’avvenire gli sarebbe aperto! — Fate, o propizi Dei, che questa lettera non respiri che amore; non parli che della salvezza del mio sposo, che dei suoi contenti! Ma pure v’hanno utili dolori; e quello della nostra lontananza è tale, poichè rinnova e fortifica l’amore... Ma, tranne questa pena, tutto il resto sia letizia per lui. Cera adorata, concedi..... (dissuggellando la lettera) Siate voi felici, o api, che avete parte a formare questi suggelli dell’amore! Ah quanto diversi voti fanno gli amanti e gli uomini avvinti da patti rei! Tu, tu guidi il colpevole nelle prigioni; ma raffermi pure gli scritti della passione! — Fate, o Dei pietosi, che queste novelle mi siano favorevoli!     (legge)

La giustizia e il cruccio di vostro padre, s’ei mi sapesse nei suoi Stati, non saranno mai tanto terribili per me, che voi non possiate, o la più tenera delle spose, rianimarmi con un solo vostro sguardo. Sappiate quindi ch’io sono a Cambria, alle spiaggie di Milford1. Seguite ora quel consiglio che l’amore vi detta: la vostra perfetta felicità è l’unico voto di chi si conserva fedele a’ suoi giuramenti, e il di cui amore va ogni giorno crescendo.                         Leonato Postumo.

Oh perchè non posseggo io cavalli alati! Intendesti, Pisanio? ei giunse a Milford: leggi; e dimmi quanta è la distanza. Se un uomo, chiamatovi da una lieve cagione, può lentamente far questo viaggio in una settimana, non potre’io compierlo nello spazio d’un giorno? orsù, fido Pisanio; tu, che aneli com’io di rivedere il tuo signore..... ah! non com’io..... ma tu pure lo desideri..... Rispondimi dunque; e rapide siano le tue parole; chè un confidente d’amore deve affoltarle in disordine all’orecchio di un amante. — Quanto spazio si frappone da qui al fortunato Milford? Per strada, vo’ che mi narri per qual felice evento il paese

  1. Milford, uno de’ più grandi porti del mondo, illustre per l’entrata di Enrico VII, il cui arrivo presagì più felici tempi all’Inghilterra, già tanto lacerata dalle guerre civili. (Camden).