Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, I-II.djvu/630

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atto quarto 243

confesso, è più arrogante, nè io porto, come te, il pugnale sulla lingua; parla, chi sei, perchè io mi ti debba arrendere?

Clot. Vile forsennato! non mi riconosci al mio vestire?

Guid. No, malandrino! non conosco nè te, nè i tuoi panni, nè l’artefice che li ha lavorati, e di cui forse sei figlio! Egli ti ha fatto questi abiti, che formano tutta la tua gloria.

Clot. Insigne sciagurato! questi abiti non li ha fatti il mio sarto.

Guid. Va dunque a ringraziare colui che te li diede: sono omai stanco di contendere con un pazzo.

Clot. Ladro insolente, odi il mio nome, e trema!

Guid. Qual è il tuo nome?

Clot. Cloten, miserabile!

Guid. Cloten due volte miserabile! il tuo nome non mi fa tremare: se tu fossi un serpente, una vipera, qualche altro venefico rettile, sarei forse più pauroso.

Clot. Per colmarti di terrore e di confusione, sappi che io sono il figlio della regina!

Guid. Me ne duole; ma non sei degno della tua nascita.

Clot. Nè temi tu?

Guid. Io non temo che quelli che rispetto, i savii: degl’insensati rido, e non ho timore.

Clot. Muori dunque! Quando t’avrò ucciso colle mie mani, mi farò poi a inseguire que’ vili che sono fuggiti; e innalzerò a pubblico documento le vostre teste sulle mura della città di Lud. Arrenditi, rozzo montanaro!

(escono combattendo: rientrano Belario e Arvirago)

Bel. Alcuno non v’è in sua compagnia.

Arv. Nessuno? vi sarete certo ingannato.

Bel. Non so: da molti anni non l’ho veduto; ma il tempo non ha per nulla alterati i lineamenti che il suo volto mostrava a quei dì: l’orgogliosa sua voce, l’impeto delle sue parole, tutto mi fa sicuro che quegli era Cloten.

Arv. Qui fu che li abbiamo lasciati: desidero che male non ne venga a mio fratello, poichè voi dite ch’è tanto feroce...

Bel. Dico che, appena divenuto uomo, egli affrontava senza timore i più aperti pericoli; perocchè spesso la mancanza di senno è rimedio alla paura. Ma ecco tuo fratello.

(rientra Guiderio colla testa di Cloten)

Guid. Questo Cloten era un pazzo, un cranio vuoto, e privo di senno1; nè Ercole stesso avrebbe potuto fargli schizzar le

  1. An empty purse, there was no money in't: una borsa vuota in cui non era uno scellino.