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334 LA NOVELLA D'INVERNO

dissentivano gli altri, cosicchè io profittando di quella general letargia, mi sono impossessato della maggior parte delle loro borse; e se il vecchio non fosse venuto colle sue grida contro sua figlia e il figlio del re, e non avesse dispersi i miei uccelli, non avrei lasciato loro un quattrino da riportare a casa. (Camillo, Florizel e Perdita vengono avanti)

Cam. Sino le mie lettere che con tal mezzo giungeranno in Sicilia, allorchè voi vi arriverete, schiariranno tal dubbio.

Flor. E quelle che ci procurerete dal re Leonte...

Cam. Appagheranno vostro padre.

Per. Siate per sempre felice! Quel che voi dite offre le più belle apparenze.

Cam. Chi è quell’uomo? (vedendo Aut.) Lo impiegheremo: non trascuriamo nulla di quello che può esseme utile.

Aut. (a parte) Se hanno inteso quel che dianzi dissi, il patibolo solo mi attende.

Cam. Venite oltre, amico, non tremate: nessuno vi vuol far male.

Aut. Sono un povero infelice, signore.

Cam. Continua ad esserlo finchè vuoi, non v’è alcuno che t’invidii il titolo; nullameno noi possiamo proporti un cambio coll’esterno della tua povertà. Spogliati tosto, e muta abito con quest’onest’uomo. Quantunque il contratto gli sia dannoso, pure vi sarà per lui qualche compenso nel farlo.

Aut. Sono un infelice, signore. (a parte) Del resto, vi conosco tutti.

Cam. Su via, affrettati; quest’onest’uomo è già a metà svestito.

Aut. Parlate voi da senno, signore? (a parte) Intravedo il mistero che qui cova.

Flor. Fa presto, di grazia.

Aut. Non posso prendere quell’abito, in coscienza, nol posso.

Cam. Via, via, non far l’ipocrita. — (a Per.) Fortunata amante, voglia compiersi per voi la mia profezia. Ritiratevi in qualche parte, prendete il cappello del vostro amatore e calcatelo sui vostri sopraccigli, nascondendo il vostro volto. Deponete gli abiti del vostro sesso, e celate tutto quello che lo dichiara, onde possiate giungere al vascello senz’essere scoperta.

Per. Compirò la mia parte.

Cam. È necesario. — (a Flor.) Avete finito?

Flor. Se anche incontrassi ora mio padre, ei non vorrebbe chiamarmi figlio.