Pagina:SD Luzzatto - Commentary on Bereshit.pdf/15

Da Wikisource.

iv


È la seconda, che i nostri più antichi maggiori, nella ben giusta venerazione, in cui han sempre avuto L'Arciprofeta Mosè, tollerato non avrebbero giammai, che unite venissero in un corpo solo, in un colle divine leggi per organo suo emanate, delle narrazioni, che da altri che da lui state fossero scritte. Che se Giosuè si credette permesso d'inserire nel Sacro Codice la suaccennata sua ammonizione e l'ottenuta dichiarazione del popolo, ciò fu bensì da lui in calce al Sacro volume aggiunto, non però nel bel mezzo di esso inserito, e lo stesso dicasi della Storia della morte di Mosè secondo i surriferiti Talmudici Dottori che da esso Giosuè aggiunta la vogliono. Conciossiachè ben altra cosa è dopo la chiusa di un libro aggiungere la narrazione della morte dell'autore di esso, narrazione, che per sua natura dar non può luogo ad abbaglio od illusione alcuna; ed altra cosa è nel corso d'un opera, e, per cosi dire, tra le linee di essa, innestare intiere storie.

Ed è la terza mia osservazione, che l'ipotesi degli scribi da pubblica autorità incaricati dell'ufficio di Storiografi, è destituta onninamente di qualsiasi più leggiero appoggio in tutto il sacro volume del Pentateuco. Sconfitto Amalec, Dio dice a Mosè כתוב זאת זיכרון בספר scrivi questo avvenimento nel Libro a perpetua memoria; non gli dice, che ad altri ne affidi la registrazione. E quel fido ministro Giosuè, della supremazia del Divino suo maestro geloso cotanto, che all'occasione di Eldad e Medad profetizzanti, esclamava אדני משה כלאם, come avrebb'egli tollerato, che senza solenne autorizzione da parte di esso maestro altri osato avesse scrivere non solamente la storia di lui e delle gesta sue, ma quelle ancora della Creazione e del Diluvio, le quali indispensabilmente suppongono in chi le estese una celeste inspirazione? E come non ripeteva egli contro siffatti Storiografi אדני משה כלאם? E poterono questi esatti storici tanti fatti dettagliatamente traman-