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sostenuta dal Padre Giovanni Morino, nelle sue esercitazioni bibliche, al capo 6 della prima esercitazione, dove con lungo corredo d'intempestiva erudizione rabbinica vorrebbe far credere che tanta era presso i nostri correligionari l'autorità degli antichi sinedri, e delle babilonesi accademie, che sino all'anno mille dell'era volgare durarono, che quando da quei dottori voluto si fosse, si sarebbe potuto da loro, senza ostacolo, portare qualunque alterazione nel sacro Testo, e farla dall'universalità della nazione sommessamente e ciecamente adottare.

Per conoscere quanto sia falsa tale asserzione, basta vedere nel Codice misnico, Trattato הוריות, i limiti, entro i quali, gli stessi dottori della Misnà e del Talmud circoscrivono l'autorità del Sinedrio di Gerusalemme. Stabilirono essi, che verificandosi lo strano caso, che un Sinedrio comandata avesse la totale abolizione di un precetto qualunque della divina Legge, quel Sinedrio non era già obbligato al Toro espiatorio dalla Legge ordinato pel caso d'involontario errore dell'intera nazione פר העלם דבר של צבור; ma che ogni singolo individuo, che dietro la decisione del sovrano Tribunale peccato avesse, tenuto era a particolar sacrifizio, in espiazione della colpa da esso commessa nell'obbedire piuttosto all'umana che alla celeste autorità : conchiudendo, che allora soltanto era il Sinedrio al sagrifizio obbligato, quando da esso errato si fosse in soggetto dai Sadducei disputato; mentre se si trattasse di Legge siffattamente nel sacro Codice a chiare note espressa, da venire dagli stessi scismatici riconosciuta, nulla era l'autorità dello stesso supremo senato, e nulla la sua responsabilità אין בית דין חייבין עד שיורו בדבר שאין הצדוקים מודים בו, מאי טעמא, דזיל קרי בי רב הוא

Peccò, dicono i Talmudisti, peccò l'individuo consultante; leggere doveva il sacro Testo, e non dimandare l'uma-