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È in questo senso che Esdra appellasi סופר, non nel significato di scriba, ma in quello di uomo di lettere, e nella nazionale letteratura perito. È pure in questo senso che i nostri più antichi Dottori, queglino da cui riconosciamo le più utili e più venerate istituzioni, chiamansi סופרים e quindi la trita locuzione דברי תורה ודברי סופרים; ed è così che i Greci chiamavano grammatico ogni uomo colto e nelle lettere instrutto, che da noi con equivalente figurata espressione letterato si appella.

L'aggiunto poi מהיר che all'epiteto סופר in lode di Esdra troviamo aggiunto, non vale già celere e veloce, come l'etimologia della voce sembrerebbe indicare, ma significa solamente abìle ed esperto, come appunto significa nel Testo dei Proverbi חזית איש מהיר במלאכתו che non esprime già frettoloso e precipitoso, ma capace e perito. Similmente in Isaia שופט ודורש ומהיר צדק significa un giudice esperto nell'amministrare la giustizia, non mai celere e frettoloso.

E difatti, se prendiamo in disamina i fatti che relativamente alla vita di Esdra e da lui stesso e dai suo coadiutore Neemia ci vengono narrati, noi troveremo bensì, ch'egli fosse della legge di Dio esperto conoscitore, e che a farla ai suoi nazionali e conoscere ed osservare zelantemente si occupasse; mai però non vediamo ch'egli di Scriba o copista esercitasse le funzioni.

Fu, è vero, opinione già di alcuni Commentatori e Critici celebri della nostra nazione, p. e. d'un Kimchi e d'un Efodi, che i libri sacri avessero in occasione dell'emigrazione babilonica alcun detrimento sofferto, al quale Esdra unito ai venerabili colleghi suoi messo avesse riparo, i varj Codici collazionando, e nel margine dei Libri le varie lezioni registrando; ben lungi però dal portare menoma alterazione nel Testo di essi. Tale ipotesi, benchè nulla sappia di eterodossia,