Pagina:SD Luzzatto - Commentary on Bereshit.pdf/25

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avesser pure in molti luoghi le parole stesse e le sentenze alterate e depravate.

Fu d'uopo che due secoli scorressero sopra tale opinione, affinchè perdendo le attrattive della novità la vecchia verità potesse novellamente farsi ascoltare. Gesenio, quel principe dei viventi Orientalisti1, tuttochè in altri più ancora rilevanti capi infetto vada dei moderni traviamenti, ha l'onore d'aver posta nel più chiaro giorno la vera natura delle varianti lezioni del testo samaritano, dimostrandole tutte effetto di una licenziosa e sovente poco giudiziosa critica, colla quale quei settari s'intesero di emendare il sacro Testo, rendendolo o più chiaro, o più coerente, o più regolare, o finalmente più conforme alla lingua e alla credenza di essi scismatici.

Divide egli pertanto queste variazioni in otto classi, cui piacemi riferirvi, con alcuni dei molti rispettivi esempi da lui addotti: importa per erudizione, che di tali dissonanze non siate all'oscuro, e più ancora importa per religione, che di esse vi formiate delle sane idee.

Comprende adunque la prima classe molte e molte pretese emendazioni, tendenti a togliere le grammaticali anomalie, rendendo il testo apparentemente più regolare. Così il Samaritano legge אנחנו dove da noi leggiamo il meno comune נחנו; così האלה dove da noi si legge l'accorciato היא ;האל dove ותתיצב ;הוא per l'irregolare שכן ;ותתצב pel paragogico חית ;שכני per אימה ;חיתו per שהו ;אימתה invece di מתני קמיו ;שיו in luogo di מתנים קמיו;מנוחה כי טובה in cambio di ובשלש עשרה שנה מדרו ;מנוחה כי טוב per ושלש;קול רמי אחיך צועק per תאומים ;צועקים per חתום בשרו ;תומים per הרי ;החתים בשרו per הררי; ed altre molte di tal fatta pseudo-grammaticali emendazioni, nelle quali la mano critica da sè si accusa, a petto della venerabile originalità del testo nostro.

  1. Notisi che l'Autore scriveva nell'anno 1829. — Gli Editori.