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istanti vi intertenga, aggiungendo ai ritrovati del testè lodato autore qualche mia considerazione.

Parmi adunque, che questo critico e sommo linguista, avvicinatosi assai dappresso alla verità nell'indagini sue, siesi pure arrestato un passo da quella discosto, e che scoperta avendo la varia indole delle varie lezioni del samaritano testo, non abbia poi saputo scorgere quello scopo generale, quello spirito motore, quel principio unico, quel punto centrico, quella ragione comune, che tutte quelle alterazioni collega ed unisce.

A me pare, s'io non m'inganno, di vedere, che queste alterazioni tutte sieno state ai Samaritani inspirate da un solo universale motivo, e questo si è quello di toglier di mezzo la tradizione. L'odio che implacabile nutrivano e nutrono contro i Giudei, i quali a loro dispetto erano i soli depositari della orale tradizione, non permettendo agli scismatici di abbassarsi a riconoscerla e riceverla da esso loro, ha loro suggerito lo spediente audace ed empio di disfarsene affatto; come effettivamente alcuna tradizione non è da essi riconosciuta. Quindi per toglier luogo ad ogni tradizionale spiegazione ed illustrazione di cui tanti o tanti passi del sacro Codice oscuri, ambigui ed in vari modi irregolari, mostran bisogno, si sono studiati di alterare tutti quei passi, e ridurli tali, che più in essi apparir non dovesse nè oscurità nè anomalia, nè quindi bisogno alcuno di schiarimento e spiegazione, togliendosi così, o piuttosto credendo di togliersi, ogni dipendenza dagli odiati Giudei.

Questo mi sembra il vero spirito di tutte o quasi tutte le samaritane lezioni, alterazioni e additamenti; se alcune non ne dipendono, sono involontari errori di amanuense, ovvero sono quelle poche ultime adulterazioni fatte per favorire il samaritico scisma. Questa considerazione, nell'atto che rende