Pagina:SD Luzzatto - Commentary on Bereshit.pdf/40

Da Wikisource.

xxix

nel giorno antecedente all’ altra. Il nuovo alunno domandati- dogli conio di tal contraddizione, ei gli rispose: Vedi che per leggere la legge scritta ti è forza riposarti sulla mio fede? Puoi dunque fare la stessa cosa relativamente alla legge orale. nana s5 ‘nona una 5'i<rhS1-2s-m5'i-: m m5 ‘IDR un; bitti‘ m5 a‘: nato) 691ml: ‘o: no 511': mano 8p "v1 ">1: in’: 51: "l'1 "6

Vero è che il lasso dei secoli ha renduta imperfetta di molto la nostra tradizional cognizione della lingua nostra, e vero è che ciò viene dai nostri più classici scrittori confes- sato, ed anche dagli stessi Talmudisti, da ciò però non segue altrimenti, come il Padre Morino vorrebbe, che da noi non si abbia più alcuna sicura nozione di essa lingua, mentre all’ opposto la sincerità dei nostri antichi nel dichiarare la loro incertezza sulfesatto valore di alcuni termini, deve farne arguire la certezza in tutti gli altri.

E difatti ragion vuole, che tutti quei vocaboli almeno che relativi sono ai divini precetti, dalla nostra nazione praticati in ogni tempo senza interruzione, debbano considerarsi co- nosciuti e intesi da noi con piena certezza. Così l’ essersi i padri nostri in ogni tempo astenuti da certi tali alimenti, vestiari, e simili, e Paver essi costantemente praticate certe tali cerimonie religiose, (leve persuadere ogni imparziale pen— satore, che in tal senso appunto e non in altro stati sieno intesi dai nostri più vetustì antenati ivocaholi che a quei precetti si riferiscono; e che noi quindi possediamo almeno una sufficiente cognizione pratica della lingua nostra. Né cer- tamente mostrerebbe una sana mente, chi negar ci volesse la sicura cognizione di quello che significhi il nome YDH e il nome ram, il nome ‘in! e il nome DTWD, vocaboli relativi a pratiche da noi costantemente da tempo immemorabile osservate, quantunque negar ci possa la distinta nozione del valore dei nomi nnBI-wi m: c105 ovvero 111mm ‘E'il’! mm.