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i buddisti del tengri-nor 257


— Mandali via con una spinta; capiranno meglio.

— Oh! Rokoff! Dei figli di Budda che maltrattano i loro adoratori!... —

I monaci continuavano a portare vasi, tondi, recipienti, chicchere, bricchi, coprendo tutta la tavola. Fedoro li lasciò fare, poi con una mimica molto espressiva, indicò loro la porta.

Fu subito compreso perchè i monaci, dopo un altro e più profondo inchino, se ne andarono non senza manifestare però un certo stupore che non isfuggì al russo.

— Probabilmente avevano ricevuto l’ordine di servirci, — disse a Rokoff, il quale, per non venire più disturbato, aveva spinto un divano contro la porta.

— Ne faremo senza, — rispose il cosacco. — Quelle facce smorte m’avrebbero fatto perdere l’appetito. Sai che son ben brutti questi tibetani, specialmente quando caccian fuori le loro lingue d’appiccati? Ora che siamo soli, asciughiamoci un po’. Credo di avere dei pezzi di ghiaccio dentro la camicia. —

Stava per spogliarsi, quando Fedoro gli mostrò parecchie tonache di feltro pesantissimo, che parevano affatto nuove e che si scaldavano presso il caminetto.

— Devono averle portate per noi, — disse. — Getta via le tue vesti e indossa queste. Ti troverai meglio.

— E tu?

— Io faccio altrettanto. To! Vi sono anche delle camicie di seta e delle calze. Questi bravi monaci hanno pensato a tutto. Vedo anche delle scarpe somiglianti a quelle dei cinesi.

— Allora lascia i tuoi stivali, che spandono acqua da tutte le parti.

— È il ghiaccio che si fonde. Ma... per le steppe del Don! Che figura faremo noi vestiti da monaci!

— Superba, Rokoff, — disse Fedoro, ridendo. — Tu poi, colla tua statura e colla tua lunga barba rossa, diverrai maestoso. D’altronde, dei figli di Budda vestiti all’europea non devono ispirare fiducia agli abitanti di questa regione.

— Ah! Siamo figli di Budda!

— Non so ancora quale posizione veramente noi occupiamo, ma altissima di certo, al rispetto che ci dimostrano questi monaci.

— Diventiamo allora buddisti, — disse Rokoff. — Dopo tutto, una religione vale l’altra. —

Si riscaldò alla fiamma del caminetto, indossò una superba camicia di grossa seta cruda, infilò le calze e le scarpe e