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L’arcipelago di Tonga-Tabù. | 79 |
loro ferocia e votare un odio implacabile contro gli uomini di razza bianca.
Nel 1798 l’Argo va a naufragare sulle spiagge di Niti ed i tonghesi, vi trucidano spietatamente tutti i marinai, ad eccezione d’uno salvato più tardi da una nave da guerra.
Pochi mesi dopo assalgono la nave The Duke of Portland e ammazzano tutti ad eccezione di quattro mozzi e d’un vecchio, e saccheggiano la nave.
Due anni più tardi abbordano a tradimento l’Union di Nuova York e assassinano il capitano e tre marinai.
L’ufficiale in seconda per sua fortuna taglia a tempo le funi e spinge la nave al largo, ma una tempesta trascina la nave verso le isole Figi e l’equipaggio, scampato alla rabbia dei tonghesi, trova poco onorevole sepoltura negli intestini dei figesi, dopo essere stato cucinato sulla graticola!
Nel 1806, il Port au-Prince, armato di ventiquattro cannoni e montato da cento marinai, va ad ancorarsi a Lefonga.
Gl’isolani con ipocrite dimostrazioni d’amicizia salgono a bordo, quindi si scagliano sull’equipaggio e lo scannano. Uno solo, essendosi nascosto nella santabarbara, sfugge miracolosamente alla morte e rimane prigioniero del re Finau fino nel 1810.
Nel 1823 Dumont d’Urville vi approda coll’Astrolabio ed è costretto a mitragliare gli abitanti ed a bombardare i villaggi della costa e le tombe reali, per poter riavere otto marinai fatti prigionieri da quei selvaggi.
Tali erano le isole che i superstiti della nave dei coolies, stavano per accostare onde rimettere a posto l’alberatura, prima di affrontare la traversata dell’immenso Oceano Pacifico e rivedere le coste peruviane dell’America del Sud.
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Vavau, l’isola che avevano accostata per ritrovare il capo Tafua, conosciuto due anni prima da Sao-King, è la terra maggiore dell’arcipelago, quantunque non sia la più importante, godendo il primato Tonga-Tabù.
È una striscia di terra lunga dalle dieci alle dodici leghe, con una larghezza massima di quattro, piegata in due in modo che le punte estreme guardano l’una verso il sud e l’altra verso il sud-est.
Le sue coste sono assai angolose e molto frastagliate e nel centro, fra le due punte, si forma un golfo molto ampio all’imboccatura e che poi s’insinua tortuosamente entro la terra, quasi dividendola.
All’ingresso della baia vi è l’isoletta di Pagai-Modu, non più lunga di tre leghe e larga una e lungo le spiagge parecchie altre, tutte di piccole dimensioni e riparate da scogliere corallifere assai pericolose.
Verso ponente, ad una distanza di una ventina di leghe, ha