Vai al contenuto

Pagina:Salgari - La Sovrana del Campo d'Oro.djvu/199

Da Wikisource.

— Sì: altrimenti non si udrebbe così forte.

— Che vi sia qualche pozzo— chiese Annie.

— O qualche crepaccio, — disse Harris.

— Chissà però se il condotto è sufficientemente spazioso per permettere di tenere il capo fuori dell’acqua per poter respirare, — disse Annie.

— Ordinariamente i torrenti che scendono nel Gran Cañon hanno una potenza perforante straordinaria, — disse Harris. — Corrodono, con le loro sabbie, le rocce più dure, e si aprono dovunque la via. Può darsi quindi che anche quello che noi udiamo, pur scorrendo sotto il suolo, si sia aperto un varco tale da permetterci di respirare liberamente. Non vi nascondo tuttavia che quel passaggio può procurarci terribili sorprese.

— Signor Harris, preferisco morire affogato, piuttosto che subire un atroce martirio. M’immagino che quei cani d’indiani non ci accopperanno di colpo con una mazzata sul cranio.

— Ce la faranno anzi sospirare la morte, mio povero amico.

— Allora aspettiamo che i selvaggi s’addormentino, per tentare l’esplorazione.

— O meglio che siano ubriachi: ho udito l’Orso Valente dire che al tramonto gl’indiani celebreranno la prima festa del sole.

— Danzando?

— Sì, Blunt. Non li avete veduti piantare dei pali, in mezzo alla piazza?

— Mi parve. E durerà molto?

— Tre o quattro giorni e finirà col nostro supplizio.

— Se saremo ancora qui. Ah! Miss Annie, sapete nuotare?

— Come tutte le fanciulle delle frontiere, signor Blunt. Ho attraversato parecchie volte il Colorado.

— Anch’io sono un buon nuotatore, miss.

— Tacete, — disse in quel momento Harris.

Verso la piazza si udiva un rullare sordo, accompagnato dai fischi acuti degli ikkischoti di guerra.

Quasi nel medesimo istante, la stuoia che serviva di porta fu alzata e Victoria comparve, accompagnato dai suoi portatori di torce.

— Ecco il giaguaro che viene a guatare la preda, — disse Blunt.

Il sakem s’avanzò verso i prigionieri, dicendo:

— Gli uomini pallidi mi seguano perchè io mostri loro la bravura dei nostri danzatori ed il coraggio dei nostri guerrieri.

— C’invitate a ballare, signor capo rosso? — chiese Blunt. — Procuratemi almeno una brava e bella ballerina.

— I guerrieri rossi non danzano coi visi pallidi, — rispose Victoria, guardando in cagnesco lo scrivano.

— Da noi invece si lasciano ballare anche le negre. A proposito,