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LA SOVRANA DEL CAMPO D'ORO 41

disse ai suoi marinai: — A S. Francisco con la massima velocità. Non ho tempo da perdere.

La scialuppa partì rapidissima, lasciando a poppa una lunga scia bianca, che la luna, allora sorta, faceva scintillare vivamente.

Alle undici entravano nella rada della capitale della California, passando fra la moltitudine di navi ancorate dinanzi agli immensi docks, ingombri di merci accumulate sotto le tettoie.

Mastro Simone, che pareva avesse la febbre, fece sbarcare il carico, diede al macchinista alcune istruzioni, poi cogli altri cinque negri s’inoltrò nella città.

Non occorre dire che il forziere contenente i tesori accumulati dalla Regina dei Granchi, non era stato dimenticato.

Attraversarono parte di S. Francisco, e si fermarono dinanzi ad una bella e pittoresca casa del quartiere cinese, la cui porta si aperse subito, al primo colpo battuto sulla lastra di metallo sospesa allo stipite.

Mastro Simone fece portare la cassa nell’interno, poi salì le scale, dicendo ai negri di aspettarlo.

Quando discese, portava con sè una valigia piuttosto voluminosa ed un grosso pacco accuratamente legato.

— Alla stazione, — disse ai negri. — Qui abbiamo banconote e rivoltelle. Con queste cose si può andare in capo al mondo.

A mezzanotte il Re dei Granchi ed i suoi cinque negri si trovavano già al caffè della stazione orientale, seduti dinanzi ad un punch fiammeggiante.

Pochi minuti prima della partenza abbandonavano il luogo, accomodandosi in un carrozzone attiguo al tender.

Avevano abbassate le tende, però il Re dei Granchi osservava attentamente le persone che entravano nella stazione.

I cinque negri, rincantucciati negli angoli, fumavano silenziosamente, avvolti nelle loro ampie coperte di lana a tinte smaglianti, i larghi cappellacci da cow-boys calati sugli occhi.

Ad un tratto Simone lanciò una bestemmia.

— Che cos’avete, padrone? — chiese Sam alzandosi.

— Sono giunti.

— Miss Annie e l’ingegnere?

— Sì.

— E bestemmiate?

— Per non poter strozzare quel birbante che ci ha ubriacati.

— Vi è anche lui?

— Accompagna l’ingegnere.

— E ci aveva dato da bere che s’imbarcava per l’Australia!...

— Meglio così, perchè a suo tempo noi gli leveremo la pelle, e vedrai se il Re dei Granchi saprà mantenere la sua promessa.

— Che carrozzone hanno occupato?