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Il Signor Lopez 49


— Mi hanno detto che è un brav’uomo e che il nostro paese gli deve tanto.

— Uno scienziato ed un viaggiatore, che per vent’anni ha percorso tutta la Pampa patagone; che ha visitato tutte le isole dello stretto e che ha fatto perfino delle esplorazioni sulla Terra del Fuoco, rischiando venti volte di venire divorato da quei selvaggi.

— E perchè si è stabilito qui, in questa misera cittaduzza?

— Perchè ama le terre magellaniche, che ha studiato con passione, e poi perchè qui ha piantato le sue segherie che gli rendono assai.

— È vero che sia ricco?

— Sì, mio caro José, e Mariquita raccoglierà una bella fortuna un giorno, giacchè l’ha adottata come figlia.

— Non è sua figlia? — esclamò José con sorpresa. — Tutti, almeno a S. Jago, la credevano tale.

— Non a Punta Arenas, — rispose il baleniere. — Ed infatti, anche vedendola un solo momento si comprenderebbe subito che nelle sue vene non deve scorrere puro sangue d’uomo bianco. È una splendida meticcia, che ha ereditato molto da sua madre che era una delle più nobili signore cilene, e che ha anche buona parte di sangue indiano.

— Mariquita una meticcia?

— Figlia di Elisa Bravo e del Capo araucano Nahuelquin.

— Quale storia mi narri tu, Pardoe!

— Una storia vera, mio caro José, per quanto ti possa sembrare straordinaria, e tutti i nostri compatriotti del basso Chilì la conoscono.

Sua madre era l’unica superstite d’un terribile naufragio avvenuto nel 1844 sulle coste dell’Araucania. La nave che montava era stata gettata alla costa da un uragano. So-