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ARGOMENTO


Con un sogno par che accenni le sue passioni amorose, e ’l dolor, che prendeva del suo esilio. Intanto gli pare da una Ninfa esser condotto sotto terra, dove finge d’aver veduto alcuni fiumi de’ più famosi, ed alcune maraviglie, che son nel Regno di Napoli: dalle quali prende occasione d’esser ricondotto col favor divino da paesi d’Arcadia alla diletta patria, e di dar fine a quest’opera.


prosa duodecima.


La nova armonia, i soavi accenti, le pietose parole, ed in ultimo la bella ed animosa premessa di Ergasto, tenevano già, tacendo lui, ammirati e sospesi gli animi degli ascoltanti; quando tra le sommità de’ monti il sole bassando i rubicondi raggi verso l’occidente, ne fe’ conoscere l’ora esser tarda, e da dovere avvicinarne verso le lasciate mandre. Per la qual cosa Opico, nostro capo, in piè levatosi, e verso Ergasto con piacevole volto giratosi, gli disse: Assai per oggi onorata hai la tua Massilia: ingegneraiti per lo avvenire, quel che nel fine del tuo cantare con affettuosa volontà le prometti, con ferina e studiosa perseveranza adempirle. E così detto, baciando la sepoltura, ed invitando noi a fare il simile, si pose in via, appresso al quale l’un dopo l’altro prendendo congedo, si indrizzò ciascuno verso la sua capanna, beata riputando Massilia sovra ogni altra, per avere di se alle selve lasciato un sì