Pagina:Sannazaro - Arcadia, 1806.djvu/63

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Anche i Pastori in particolar modo onoravano Pale, affinchè fosse loro propizia ed ai loro greggi. Il genere de’ sacrificj era che, accesi alcuni fasci di strame, i Pastori passavan sopra il fuoco saltando, e quindi bevevano e spargevano del latte, frutto della pecora. In cotale annua festa di Pale, era anche costume di purgare i greggi ed i pastori nel modo che qui accenna lo stesso Sanazzaro; il quale forse ciò scrivendo aveva in mente i versi di Tibullo:


Hic ego pastoremque meum lustrare quotannis,
Et placidam soleo spargere lacte Palem.


Ma quel che più intentamente mi piacque ec. Se non pensiamo che questo quadro fosse diviso, io non so come si possa vedere in un sol campo quattro Ninfe or ridere d’un capro che stoltamente rode un ramo pendente di quercia, lasciando di pascere le erbe, che gli stanno d’intorno, or tutte fuggire dai Satiri, or una ascendere un carpino, e l’altre gettarsi nel fiume, e poi assise sull’opposta ripa asciugarsi i capelli ec.

Ed in ua de’ lati vi era Apollo ec. Apollo fu guardiano degli armenti del Re Admeto di Tessaglia alla riva del fiume Anfriso, per fuggire la collera di Giove. Mercurio gli rubò alcune vacche, senza esser veduto da alcuno, fuorchè da Batto, al quale donò un vitello perchè non palesasse il furto. Apollo, accortosi quindi della mancanza delle vacche, ne chiese conto a Batto, promettendo di dargliene una. Batto lusingato dal maggior dono svelò il tutto, e fu perciò convertito in quella pietra, che si chiama pietra di paragone.

E poco più basso si vedeva pur Mercurio ec. Giove sopraggiunto da Giunone, mentre si trastullava con la figliuola d’Inaco, trasformò la fanciulla in vacca. Giunone ancora sospettosa diè cotesta vacca ad Argo di cent’occhi, affinchè la custodisse. Mercurio. comandato da Giove gliela rapì addormentandolo colla dolcezza del suono, e tagliandogli la testa.

Endimione giudiziosamente si dipinge addormentato. Egli fu il vago di Diana: questa impetrò dal padre Giove grazia di quello ch’Endimione desiderasse, ed egli chiese di dormire in perpetuo per poter perseverare immortale.

Paris che con la falce ec. Prima che Paride s’innamorasse di Elena, amò grandemente Enone, una delle Ninfe Idee, e figliuola del fiume Cebrene.