Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/115

Da Wikisource.

libro primo - capitolo iv 109


Fiorenza (come al suo luogo s’è narrato), di congiongersi coll’imperatore che perseverare nell’amicizia di Francia e Inghilterra, del 1529 mandò Francesco Campana al Campegio, con ordine che abbruggiasse il breve e procedesse ritenutamente nella causa. Campegio incominciò prima a portar il negozio in longo, e poi a mettere difficoltá nell’esecuzione delle promesse fatte al re. Onde egli, tenendo per ferma la collusione del giudice con li avversari suoi, mandò a consultare la causa sua nelle universitá d’Italia, Germania e Francia, dove trovò teologi parte contrari, parte favorevoli alla pretensione sua. La maggior parte de’ parisini furono da quella parte; e fu anco creduto da alcuni che ciò avessero fatto, persuasi piú dalli doni del re che dalla ragione.

Ma il pontefice, o per gratificare Cesare, o perché temesse che in Inghilterra, per opera del Cardinal eboracense, potesse nascer qualche atto non secondo la mente sua, e per dar anco occasione al Campegio di partirsi, avocò la causa a sé. Il re, impaziente della longhezza, o conosciute le arti, o per qual altra causa si fosse, dechiarato il divorzio con la moglie, si maritò in Anna Bolena, che fu nell’anno 1533; però continuava la causa inanzi al pontefice, nella quale egli era risoluto di procedere lentamente, per dar sodisfazione all’imperatore e non offender il re. Per il che si trattava piú tosto articoli che il merito della causa. E si fermò la disputa nell’articolo degli attentati; nel quale sentenziò il pontefice contra il re, prononciando che non li fosse stato lecito di propria autoritá, senza il giudice ecclesiastico, separarsi dal commercio coniugale della moglie. La qual cosa udita dal re nel principio di quest’anno 1534, levò l’obedienzia al pontefice, comandando a tutti li suoi di non portar danari a Roma e di non pagar il solito denaro di san Pietro. Questo turbò grandissimamente la corte romana, e quotidianamente si pensava di porgerli qualche rimedio. Pensavano di procedere contra il re con censure e con interdire a tutte le nazioni cristiane il commercio con l’Inghilterra; ma piacque piú il conseglio moderato di andare temporeggiando col re, e per mezzo del re di Francia