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libro primo - capitolo v | 139 |
medesmo non mostrasse la debolezza delle armi sue e fermasse il re maggiormente nella separazione. Nondimeno in
capo di tre anni si mosse a mutare proposito, per li irritamenti
che gli pareva esser usati da quel re verso lui senza occasione,
in mandare sempre manifesti contra le sue convocazioni del
concilio ed oppugnare le sue azioni, se bene non indirizzate
ad offesa particolare di lui; e novamente con aver processato,
citato e condannato per rebelle del regno con confiscazione
de’ beni san Tomaso cantuariense (prima canonizzato da Alessandro III per essere stato ucciso in defesa della libertá e
potestá ecclesiastica sino del 1171, del quale si fa annualmente solenne festa nella chiesa romana), con esecuzione della
condanna, levando dalla sepoltura le ossa, che furono abbruggiate in pubblico per mano del ministro di giustizia e sparse
le ceneri nel fiume, posta la mano nelli tesori, ornamenti ed
entrate delle chiese dedicate a lui; il che era l’aver toccato
un arcano del pontificato molto piú importante che la materia
del concilio. Alle qual cose gionta qualche speranza, conceputa nel colloquio col re di Francia, che fosse per somministrar aiuti alli malcontenti d’Inghilterra come fosse libero
dalle guerre con l’imperatore, sotto il di 17 decembre vibrò
il fulmine, lavorato giá tre anni, aperta la mano che per tanto
tempo era stata in atto di fulminare. Le cause allegate furono
in sostanza quella del divorzio, e per l’obedienzia levata, per
l’uccisione di Roffense, per la dechiarazione contra san Tomaso. Le pene furono privazione del regno, e alli aderenti
suoi di tutto quello che possedevano; comandando alli sudditi di levarli l’obedienza, e alli forestieri di non aver commercio in quel regno; e a tutti, che si dovessero levare con
armi contra di lui e li suoi fedeli, e perseguitarli, concedendo
in preda li stati e le robe, e in servitú le persone di tutti loro.
Ma in quanto conto fosse tenuto il breve del papa e quanto fossero osservati li comandamenti suoi, lo dimostrano le leghe, confederazioni, paci, trattazioni, che dopo furono fatte con quel re dall’imperatore, re di Francia e altri principi cattolici.