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168 l'istoria del concilio tridentino


in numero, proponendo le conclusioni e determinazioni nude, senza aggiongervi ragioni, persuasioni o fondamenti, ma solo prescrivendo, come per imperio, quello che volevano che fosse creduto. Li quali furono stampati e mandati per tutta la Francia, confirmati con lettere del re sotto gravissime pene a chi altramente parlasse o vero insegnasse, con un altro nuovo decreto di inquirire contra li luterani: cose le quali piú piacevano al papa, perché sapeva essere fatte dal re non tanto per la causa detta di sopra, cioè di giustificarsi col mondo che la guerra con Cesare non era presa da lui per favorire la dottrina de’ luterani né per impedire la loro estirpazione, ma ancora, e piú principalmente, per compiacere a lui e per riverenza verso la sede apostolica.

Ma l’imperatore, a cui notizia erano andate le querele del papa, rispondeva che, avendo il re di Francia fatto confederazione col Turco a danno de’ cristiani (come bene mostrava l’assedio posto a Nizza di Provenza dall’armata ottomana, guidata dal Polino ambasciatore del re, e le prede fatte nelle riviere del Regno), a lui era stato lecito per difesa valersi del re d’Inghilterra, cristiano se ben non riconosce il papa; si come anco, con buona grazia del medesimo pontefice, egli e Ferdinando si valevano delli aiuti de’ protestanti, piú alieni dalla sede apostolica che quel re; che averebbe dovuto il papa, intesa la collegazione di Francia col Turco, procedere contra lui; ma vedersi bene la differenza usata: perché l’armata de’ turchi, che tanti danni aveva portati a tutti li cristiani per tutto dove transitato aveva, era passata amichevolmente per le riviere del papa; anzi che, essendo andata ad Ostia a far acqua la notte di san Pietro ed essendo posta tutta Roma in confusione, il cardinale di Carpi, che per nome del papa assente comandava, fece fermare tutti, sicuro per l’intelligenza che aveva con li turchi.

La guerra e queste querele posero in silenzio per questo anno le trattazioni di concilio, le quali però ritornarono in campo il seguente 1544, fatto principio nella dieta di Spira.

Dove Cesare, avendo commemorato le fatiche altre volte fatte