Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/175

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libro primo - capitolo vi 169


da lui per porgere rimedio alle discordie della religione, e finalmente la sollecitudine e diligenzia usata in Ratisbona, raccordò come, non avendosi potuto allora componere le controversie, finalmente la cosa fu rimessa ad un concilio generale o nazionale, o vero ad una dieta; aggiongendo che dopo il pontefice a sua instanza aveva intimato il concilio, al qual egli medesimo aveva determinato di ritrovarsi in persona; e l’averebbe fatto, se non fosse stato impedito dalla guerra di Francia. Ora, restando l’istessa discordia nella religione e portando le medesme incomoditá, non essere piú tempo di differir il rimedio; al quale ordinava che pensassero, e proponessero a lui quella via che giudicassero migliore. Furono sopra il negozio della religione avute molte considerazioni; ma perché le occupazioni della guerra molto piú instavano, fu rimesso questo alla dieta che si doveva celebrar al decembre; e tra tanto fu fatto decreto che Cesare dasse la cura ad alcuni uomini di bontá e dottrina di scrivere una formula di riforma, e l’istesso dovessero fare tutti li prencipi, acciocché nella futura dieta, conferite tutte le cose insieme, si potesse determinare di consenso comune quello che s’avesse da osservare sino al futuro generale concilio, da celebrarsi in Germania, o vero sino al nazionale: tra tanto tutti stessero in pace, né si movesse alcun tumulto per la religione; e le chiese dell’una e l’altra religione godessero i suoi beni. Questo recesso non piacque alli cattolici generalmente; ma perché alcuni di essi s’erano accostati alli protestanti, li altri approvavano questa via di mezzo; quelli che non se ne contentavano, veduto essere pochi, si risolsero di sopportarlo.

Ma seguitando tuttavia la guerra, il pontefice, aggionto allo sdegno concepito per la confederazione con Inghilterra che l’imperatore non aveva mai assentito ad alcun delli molti ed ampli partiti offertigli dal cardinale Farnese, mandato legato con lui in Germania, intorno al concedere a’ Farnesi il ducato di Milano; e che finalmente, dovendo intervenire nella dieta di Spira, non aveva concesso che il cardinale legato lo

seguisse a quella per non offendere li protestanti; e finalmente